martedì 17 marzo 2009

Spagna, bimbo selezionato ha guarito il fratello

La tribuna di Treviso — 14 marzo 2009 pagina 06

ROMA. Un bimbo selezionato geneticamente ha salvato il fratello affetto da una malattia ereditaria ancora incurabile: l’anemia mediterranea o betatalassemia. In Italia non potrebbe mai accadere perchè vietato dalla legge 40 del 2004, in Spagna invece è possibile ed è accaduto grazie alla legge sulla riproduzione umana assistita approvata dal governo Zapatero nel 2006. Il piccolo Javier è il primo bebè spagnolo frutto di una selezione genetica decisa per poter curare il fratellino, che soffre di una malattia ereditaria. E’ venuto alla luce lo scorso ottobre nell’ospedale Virgen del Rocio di Siviglia, «con la speranza di poter dare a suo fratello Andres, di 7 anni, affetto da beta talassemia maggiore, un’opportunità di continuare a vivere», aveva informato il Servizio andaluso di Salute. E così è stato. Il sangue del cordone ombelicale del neonato è stato impiegato per un trapianto di midollo osseo, che ha consentito ad Andres di cominciare a produrre globuli rossi sani. L’intervento è avvenuto il 23 gennaio e il bimbo lo «ha superato con successo», senza bisogno di alcun tipo di trasfusione, hanno riferito fonti dell’ospedale. Andres è stato quindi dimesso il 18 febbraio e ora si dovrà sottoporre a controlli settimanali. Javier è il primo bambino il cui trattamento genetico e la gestazione si sono realizzati completamente in Spagna. Dopo il «via libera» della Commissione nazionale per la riproduzione assistita, i genitori di Javier e Andres, originari di Cadice, avevano deciso di affidarsi alla tecnica della diagnosi genetica pre-impianto, offerta gratuitamente dal servizio sanitario andaluso, per ottenere un secondo figlio non malato e compatibile al 100% con il fratellino. Si tratta di una tecnica che consente di verificare se un embrione è sano o meno dal punto di vista genetico, prima che sia trasferito nell’utero. Per questo tipo di diagnosi, assolutamente vietata in Italia, l’embrione ottenuto con la fecondazione «in vitro» viene esaminato geneticamente per verificare che non sia portatore di alcuna malattia. L’anemia mediterranea o talassemia è una malattia ereditaria dovuta alla sequenza anomala di una delle catene dell’emoglobina, la proteina all’interno del globulo rosso e che ha il compito di trasportare l’ossigeno. La talassemia maggiore, vale a dire quella di Andres, è la forma più grave: la malattia si manifesta in genere dopo pochi mesi di vita, e rende necessarie continue trasfusioni di sangue che devono essere effettuate ogni circa 15-30 giorni e per tutta la vita. L’unica terapia curativa è il trapianto di midollo osseo, che sostituisce le cellule portatrici del difetto genetico con le cellule del donatore sano. Al di là delle implicazioni di tipo etico, il metodo ha consentito di concepire un bebè sano, ma anche un donatore idoneo perchè il fratello venisse curato. L’intero processo, che è il primo in Spagna, è avvenuto tutto all’interno della struttura pubblica, dalla diagnosi preimpianto fino al trapianto ed è destinato a sollevare polemiche. Già ad ottobre, quando venne data la notizia della nascita del piccolo Javier, la Conferenza episcopale spagnola (Cee) aveva criticato la «distruzione degli embrioni eccedenti» sottolineando le «implicazioni morali» di questa tecnica, salutata invece positivamente dalla gran parte della comunità scientifica.

Monica Viviani

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