sabato 29 novembre 2008

Aggirato il divieto di esaminare l'embrione, diagnosi preimpianto sul gamete femminile

Corriere del Veneto - 29 novembre 2008

Un’équipe padovana ha trovato il modo di aiutare decine di aspiranti mamme portatrici sane di malattie genetiche molto gravi che, per avere un bambino sano, sono costrette ad emigrare all’estero. La legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita impedisce infatti la diagnosi prenatale sull’embrione, imponendo l’impianto di quest’ultimo anche se malato. Il professor Carlo Foresta, direttore del Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell’Università di Padova, ha aggirato l’ostacolo, eseguendo la diagnosi preconcezionale sul primo globulo polare prelevato dall’ovocita. «Non viene effettuata nessuna manipolazione sull’embrione— spiega Foresta—analizziamo il solo gamete femminile, cioè l’ovocita. In questo modo rispettiamo i dettami della legge 40 e nello stesso tempo diamo un servizio pubblico alle coppie desiderose di avere figli sani nonostante le madri siano portatrici di una mutazione genetica che può trasmettere una malattia al feto. Dopo un processo di messa a punto personalizzata della diagnosi, la ricerca della mutazione viene condotta sul primo globulo polare, prelevato dall’ovocita senza alcun danno. Ad analisi conclusa, saranno utilizzati per la fecondazione in vitro solo gli ovociti sani».Nella fase sperimentale il recupero del primo globulo polare è stata effettuata dall’équipe del dottor Andrea Borini che, in forma convenzionata, dirige il centro di procreazione medicalmente assistita della Casa di Cura di Abano Terme.La diagnosi del primo globulo polare, virtualmente utilizzabile per tutte le malattie genetiche di cui si conosce il difetto molecolare, è al momento stata proposta per talassemia, fibrosi cistica, emofilia e distrofia muscolare di Duchenne- Becker. Restano escluse dalla possibilità di diagnosi le malattie a trasmissione paterna, in quanto l’analisi viene effettuata sul gamete femminile. «Questa ulteriore opzione diagnostica, applicata per la prima volta in Italia in un centro pubblico — aggiunge Foresta— consentirà alle numerose coppie con problemi genetici di diagnosticare la malattia ancor prima del concepimento, evitando l’utilizzo di ovociti portatori di patologia e quindi il concepimento di embrioni malati».Per arrivare alla definizione di tale metodica, resa pubblica qualche giorno fa a Bologna nel corso di un congresso internazionale, l’équipe padovana ha lavorato due anni. E c’è già una coppia in attesa di valutazione. La signora, sottoposta a prelievo del primo globulo polare, è portatrice sana di Chrot,malattia genetica.

giovedì 27 novembre 2008

Polonia/ Tusk sfida la Chiesa: fecondazione in vitro va finanziata

Roma, 26 nov. (Apcom-Nuova Europa)

In Polonia potrebbe partire un programma di finanziamenti della fecondazione in vitro. L'ipotesi è stata oggi rilanciata dal premier di Varsavia Donald Tusk. Posizione che non mancherà di sollevare perplessità e critiche dell'influente chiesa cattolica polacca.
"Le coppie che non posso avere figli, meritano di avere la possibilità di realizzare i propri sogni. Si tratterebbe di un passo verso la modernizzazione del Paese", ha spiegato Tusk, aggiungendo di voler già chiedere al ministro della Salute di stilare un preventivo sui possibili costi per lo Stato.
Se la legge dovesse arrivare in parlamento, è certa l'opposizione del partito dei Kaczynski, Jaroslaw l'ex-premier e Lech il presidente della Repubblica, Diritto e Giustizia. La proposta è probabile aprirà un aspro dibattito tra l'opinione pubblica, su cui la Chiesa cattolica mantiene ancora una forte influenza.

venerdì 14 novembre 2008

Donna di 56 anni partorisce le sue tre nipotine

In Ohio, Stati Uniti, una donna di 56 anni, Jaci Dalenberg, ha partorito tre bambine, ma le piccole sono in realtà le sue nipotine. La donna, infatti, è solo una mamma in affitto e ha 'prestato' l'utero alla figlia Kim, che non poteva avere bambini a causa di un'isteroctomia subita qualche anno fa.
In realtà Kim, prima dell'intervento, aveva già avuto due figli, ma dal precedente matrimonio. Ora voleva riprovare le gioie della maternità con il nuovo compagno, il marito Joe. Così i due avevano provato la strada dell'adozione
, ma diversi tentativi erano andati falliti. Dopo l'ennesima delusione è arrivata l'idea della gravidanza 'in affitto'. In accordo con i medici ha accettato che le venissero impiantati nell'utero gli embrioni della coppia concepiti in vitro. Dopo tre tentativi, la mamma-nonna è finalmente rimasta incinta il 5 aprile scorso. Ma le sorprese non erano certo finite. Alla decima settimana di gravidanza i medici si sono accorti che Jaci aveva in grembo ben tre bambini.
L'11 ottobre, due mesi prima della data prevista per il parto, i piccoli sono venuti alla luce con un cesareo, perché uno dei tre bebè stava morendo di fame, sopraffatto dagli altri due. Le bimbe si chiamano Ellie, Gabriella e Carmina e stanno bene, dopo un periodo in cui sono state sottoposte a cure intensive. "E' il gesto più straordinario che una mamma possa fare per la propria figlia - ha spiegato Kim - Ovviamente, quando arriverà il momento, racconterò alle mie bambine il modo incredibi le in cui sono venute al mondo, e quel che la loro nonna è stata in grado di fare per loro".
Adnkronos - 12 novembre 2008

giovedì 13 novembre 2008

«Da cattolico dico sì alla ricerca sull' embrione»

Corriere della Sera - 13 novembre 2008

MILANO - Cattolico, ma più vicino a Barack Obama che al Vaticano: «La ricerca sulle cellule staminali embrionali non dev' essere bloccata». Giorgio Lambertenghi, presidente dell' Associazione medici cattolici di Milano, è amareggiato dallo stop ai progetti del leader Usa arrivato dal cardinale Javier Lozano Barragan. Ma per i credenti l' embrione non è una vita umana? «Io sono convinto che si possa parlare di persone quando un individuo acquista una capacità comunicativa. L' embrione è una vita umana solo potenzialmente». Dopo la sua apertura al testamento biologico, ecco un' altra presa di posizione controcorrente. È ormai sua abitudine prendere le distanze dalle tesi diffuse tra i cattolici? «Nient' affatto. Ma c' è in gioco il futuro della ricerca. Lasciare congelati nei frigo gli embrioni orfani vuol dire perdere un' occasione per aiutare i malati». Da medico cattolico come intende battersi su questo fronte? «Al Policlinico arriveranno 30 mila embrioni orfani da tutt' Italia: se non saranno utilizzati sono destinati a morire. Porrò il problema al Comitato di bioetica di cui faccio parte». In nome della ricerca scientifica possono essere fabbricati embrioni in laboratorio? «No. Un conto è utilizzare quelli rimasti orfani perché non impiantati dopo una fecondazione assistita, un altro è crearne di nuovi. È un punto su cui non transigo». Sabato la sua associazione ha organizzato un convegno con il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara. Riuscirà a convincerlo a sposare la sua tesi? «Ci proverò».

Ravizza Simona

mercoledì 12 novembre 2008

«La Chiesa eviti i paletti. L' etica non insegua la scienza»

Corriere della Sera - 12 novembre 2008

Così si rende la tecnica quasi divina, punto di riferimento per l' etica cristiana. E la fede si riduce a un corpus di divieti

MILANO - «È un momento così. La scienza tende a perdere ogni senso del limite. Quanto alla società, ricordo dei ragazzi che contestavano un problema da me posto, "chi sei, da dove vieni, dove vai?". Il più sveglio mi ha detto: io la vita voglio godermela, senza pormi il problema. Gli faccio: sei giovane, ma quando invecchierai o ti ammalerai? E lui: mi tiro un colpo in testa». Il filosofo Giovanni Reale, tra i massimi studiosi di Platone e del pensiero greco, cattolico nonché curatore dell' opera omnia di Karol Wojtyla, capisce benissimo come la Chiesa sia preoccupata, «è chiaro che tremi e cerchi di intervenire per arginare, porre dei paletti. Il relativismo è una maschera del nichilismo. Ma c' è un rischio». Quale, professore? «Galileo diceva che la Bibbia non insegna "come vada" il cielo, ma "come si vada" in cielo...». E con ciò tracciava un confine. Oggi si accusa la Chiesa di essere ostile alla scienza... «Vede, il problema semmai è che la prende troppo sul serio. Detto col massimo rispetto per gli uomini di Chiesa, il rischio inconsapevole è di ridurre l' etica cristiana a una casistica, la fede a un corpus di divieti, e di appendere il tutto ad una tecnica resa quasi divina: considerare la scienza come il punto di riferimento dell' etica cristiana». Ma che c' è di strano se la Chiesa si preoccupa per come evolve una particolare ricerca, tipo le staminali embrionali? «Le proposizioni scientifiche, insegnava Popper, sono tali perché falsificabili. "Poggiano su palafitte", sono per definizione instabili. L' etica entra in un dettaglio, poi la scienza ti dice che non è più così e cambia tutto. No, le verità evangeliche non sono falsificabili e la fede è metascientifica, metalegislativa e trascendente, va oltre...». Un esempio concreto? «Ho sentito dire che un ovulo fecondato è "persona", almeno "in potenza". E qui c' è un doppio errore ontologico. In Grecia non c' è il concetto di persona, "non il cosmo per te ma tu per il cosmo", dice Platone nelle Leggi. È il cristianesimo a rovesciare la prospettiva, a porre la persona al centro e a pensarla come una relazione a un "tu" e al "Tu" che è Dio, a sua volta relazione di tre Persone. È un concetto infinitamente più ampio. E l' essere "in potenza" per Aristotele è tale se sta nel luogo giusto, in questo senso l' aborto nel grembo di una madre è senz' altro inaccettabile...». E la fecondazione in vitro o l' uso di staminali embrionali? «Forse ci vorrebbe un atteggiamento meno categorico, più sfumato, senza entrare nel ginepraio scientifico. Proporre e non imporre. Restare vicini alle parole del Vangelo, non alle interpretazioni delle categorie del momento. Io non me la sentirei di porre limiti. Piuttosto inviterei gli scienziati ad essere responsabili, ad essere uomini. Bisognerebbe rivolgersi alle persone, non affidarsi a divieti né tantomeno alla legge». Il Vaticano si preoccupa proprio della legge che Obama vorrebbe cambiare, che altro potrebbe fare? «In questi giorni sto traducendo il commento di Sant' Agostino al Vangelo di Giovanni. Pensi al passo dell' adultera, coloro che la vogliono lapidare incalzano Gesù: o viola la legge, oppure è come noi! E Gesù dà una riposta grandiosa: chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra. La sua bontà supera la chiusura della legge. E alla donna dice semplicemente: va' , e non peccare più».

Vecchi Gian Guido

lunedì 10 novembre 2008

FECONDAZIONE: BASTA CON DICHIARAZIONI CHE CREANO FALSE ILLUSIONI

Dichiarazione di Giorgio Muccio, Avvocato. Consulente Legale di WARM, SISMER, e Associazione "Cerco un Bimbo". Filomena Gallo, Avvocato, Presidente Associazione Amica Cicogna ONLUS e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

Nonostante nostre già avvenute precisazioni continuano ad apparire su alcuni dei quotidiani in indirizzo notizie di stampa secondo le quali in Italia non sarebbe effettuabile la diagnosi pre impianto per accertare la presenza di anomalie cromosomiche e/o malattie genetiche. Ricordiamo ancora una volta che il TAR Lazio, su ricorso di Warm Associazione di strutture presieduta dal Prof. Antinori, con sentenza 21.1.2008, ha dichiarato illegittime le Linee Guida della legge 40/04 in materia di fecondazione assistita che imponevano una diagnosi solo osservazionale; ed ha così reso possibile la diagnosi pre impianto di cui si è detto, posto il fatto che non si tratta comunque di un trattamento con finalità eugenetica. In questo senso del resto si è espresso anche il Tribunale di Firenze che incidentalmente, ha dichiarato che la suddetta sentenza del TAR Lazio ha valore "erga omnes". Comprendiamo l'interesse a sostenere il contrario di alcuni, che avrebbero individuato tecniche alternative, ma in verità la diagnosi preconcepimento del primo globulo polare e' attuata, con successi ed insuccessi e da diversi d'anni, anche in Italia (da oltre 15 anni nel mondo-la prima pubblicazione è del 1988) sia con lo scopo di individuare anomalie genetiche che cromosomiche dell'ovocita onde inseminare solo quelli che appaiono "normali"; aumentando con ciò le percentuali di successo del trattamento. A questo proposito si sottolinea come in Italia, a seguito dell'analisi dell'assetto cromosomico, siano nati almeno 100 bambini sani con tale tecnica. Risulta pertanto evidente che non è stata "ideata" dal Dott. Fiorentino, o frutto di collaborazione tra l'Università 'La Sapienza' e il Laboratorio Genoma di Roma. Siamo pertanto costretti ad invitarVi a ripristinare immediatamente una corretta informazione; che, diversamente, continuerebbe a produrre un gravissimo danno non solo alle strutture che, attuano la diagnosi pre-impianto, ma soprattutto alle coppie che possono accedervi pur negli altri limiti imposti dalla legge italiana (già sottoposti a giudizio di legittimità costituzionale in corso), oltre alle coppie che dovessero ricorrere alla diagnosi del globulo polare sulla base di una da Voi riportata apparente garanzia d'efficacia (del tutto evidente nel caso de "Il Giornale" e de "La Stampa") infondata dal momento che, la diagnosi sul globulo polare per l'individuazione di anomalie cromosomiche, ad oggi, ha amplissimi margini di fallibilità (circa il 40%). Deve essere poi rimarcato come, nell'entusiasmo di evidenziare l'adozione di una tecnica che risolverebbe i problemi etici della diagnosi pre-impianto, non sia stata colta un'altra rilevante questione etico-giuridica, comunque posta dall'effettuabilità della diagnosi pre-impianto: cioè se sia etico e costituzionalmente corretto, ai sensi dell'art 32 della Costituzione, escludere l'accesso delle coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche, ai trattamenti di procreazione assistita (ai sensi dell'art. 4 comma 1 della legge 40/04) posto che loro, e l'eventuale concepito, ne ricaverebbero evidenti benefici alla salute. Ma, fino ad allora, tali coppie dovranno recarsi all'estero.

Avv. Giorgio Muccio
Associazione Luca Coscioni - 10 Novembre 2008
http://www.lucacoscioni.it/fecondazione_basta_con_dichiarazioni_che_creano_false_illusioni

domenica 9 novembre 2008

Grazie Stefano ...

Grazie per averci fatto divertire, grazie per aver nominato la nostra causa e grazie perchè ti sei dimostrato una persona vera e sincera!

Grazie a Stefano Dall'Armellina che in occasione del concerto di ieri sera a Conegliano Veneto ha nominato l'associazione FamiglieSMA e ci ha permesso di distribuire volantini informativi a tutte le persone che hanno partecipato alla prima tappa del suo tour.


http://www.stefanodallarmellina.it/
http://profile.myspace.com/stefanodallarmellina
http://www.nazionalecantanti.it/scheda_giocatore.asp?ID=12

venerdì 7 novembre 2008

Il parere di due esperti

Non e' la prima volta che un bimbo viene concepito dopo una diagnosi preconcepimento e con questa nascita non vi e' nessun avanzamento significativo nella ricerca in materia. Non solo, l'ospedale Sant'Andrea non e' adatto a tali interventi. Il Professor Severino Antinori boccia senza appello la notizia della nascita di un bebe' con diagnosi preoncepimento su globulo polare nel mondo. Severino Antinori presidente dell'associazione mondiale medicina della riproduzione-Warm , precisa che "detta informazione non corriponde alla realta' perche' trattasi di metodica praticata da diverso tempo in tutto il mondo e di conseguenza non rappresenta alcun avanzamento significativo. Tale notizia rappresenta allo stato attuale solo uno scoop giornalistico in quanto si sono registrate gia' da tempo in italia nascite con tale tecnica. In Italia dopo il ricorso presentato dalla Warm al Tar del Lazio si puo' eseguire la diagnosi preimpianto e preconcepimento metodiche portate avanti da piu' centri italiani con successo. Sembra che l'ospedale Sant'Andrea di Roma sia la sede dove tale procedura sarebbe stata eseguita. In realta' l'ospedale in questione non e' dotato di alcuna attrezzatura per eseguire tale metodica e quindi cio' conferma che si e' voluto fare del sensazionalismo.

La diagnosi pre-concepimento "e' poco affidabile e nemmeno originale, considerando che a Chicago e' in uso da tantissimi anni. Parlare poi di successo davanti a un unico caso, e' ridicolo". E' una bocciatura tout court quella di Carlo Flamigni, professore di ginecologia all'universita' di Bologna, alla tecnica di procreazione assistita che mira a mettere d'accordo etica, scienza e legge 40, e che ha visto venire al mondo, a Roma, un bambino concepito con questa metodica. Obiettivo della tecnica e' consentire alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere alla selezione dell'embrione. Ma per Flamigni, uno dei piu' noti addetti ai lavori, "e' una tecnica parziale, affatto esaustiva, e con una margine di errore molto elevato". Neo della metodica "il fatto - spiega l'esperto all'ADNKRONOS SALUTE - che venga eseguita sul primo globulo polare, mentre andrebbe fatta sul primo e il secondo", dunque anche sull'ovocita fecondato. "Quando l'uovo viene liberato dal follicolo - precisa Flamigni - estende la meta' dei suoi cromosomi come primo globulo polare. Quando viene fertilizzato, dopo due-tre ore, estende il secondo globulo polare. Se li studiamo in sequenza - prosegue - otteniamo un'informazione che ci dice se quell'uovo e' geneticamente normale. Se studiamo solo il primo, invece, otteniamo un'informazione inadeguata, poiche' c'e' un elevato margine d'errore. Non e' un caso che a Chicago, dove hanno maturato un'esperienza vastissima su questa tecnica, abbiano riconosciuto che i test sul primo globulo polare sono incompleti e parziali". In Italia e' vietato dalla legge condurre analisi sull'uovo fecondato, "quindi qualsiasi considerazione diversa da questa, su questa metodica, e' nient'altro che propaganda. Poi sara' giusto parlarne - conclude l'esperto con un'ultima stilettata all'annuncio capitolino - quando la quantistica sara' adeguata, e non relativa a un solo bebe'. E quando proveranno, ma ne dubito, che i ricercatori statunitensi avevano torto".

Aduc - 7 novembre 2008

Fecondazione: nato primo bebè dopo diagnosi pre-concepimento

Corriere della Sera - 6 novembre 2008

Grazie a tecnica italiana che «mette d'accordo» etica e scienza e supera un limite posto dalla legge 40

ROMA - E’ una bimba italiana, nata in ottobre da una coppia di Rieti, e gode di ottima salute, il primo bambino al mondo concepito grazie alla «diagnosi genetica pre-concepitmento», una metodica messa a punto da ricercatori romani che consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere alla selezione dell`embrione. La tecnica è il risultato della collaborazione tra l'università La Sapienza e il Laboratorio Genoma di Roma. L'annuncio è stato dato durante il congresso della Federazione italiana di ostetricia e ginecologia (Fiog) di Roma.

LA TECNICA - La tecnica pre-concepimento, descritta nella rivista internazionale Prenatal Diagnosis. invece di prevedere l'analisi del Dna dell' embrione, opta per l'analisi di quello di una struttura dell'ovocita chiamata globulo polare. Prodotto ogni volta che avviene l'ovulazione, il globulo polare contiene una copia esatta del patrimonio genetico della donna e, di conseguenza, se la donna è portatrice di una malattia genetica, potrebbe anche contenere la mutazione all' origine della malattia. Il globulo polare è quindi la scatola che racchiude una copia speculare del Dna della donna. Incastrato fra nucleo e membrana dell'ovocita, viene naturalmente espulso nel processo di maturazione. All'estero si analizza il globulo polare di ovociti fecondati aspettando fino a 18 ore dalla fecondazione. «Ma in Italia - spiega Fiorentino - è considerato embrione già l'ovocita fecondato». Così si è deciso di analizzare il globulo polare prima della fecondazione e per questo è stato necessario accorciare al massimo i tempi, automatizzando gran parte della procedura e utilizzando bracci robotici per manipolare le provette: così la diagnosi completa avviene entro quattro ore e l'ovocita sano può essere fecondato entro sei ore».

A CHI PUÒ SERVIRE - Nel caso della bambina di Rieti la selezione dell'ovocita sano ha permesso di evitare che venisse trasmessa alla bambina la mutazione genetica responsabile della malattia di Charcot-Marie-Tooth, una malattia ereditaria neurodegenerativa che progressivamente porta alla perdita del tono muscolare. Con questa tecnica le coppie nelle quali la donna è portatrice di malattie genetiche come talassemia, fibrosi cistica e distrofia muscolare o in quelle dove la donna, vista l'etá avanzata, è a rischio di concepire un figlio con la sindrome di Down, oggi possono chiedere aiuto alla scienza per avere un bambino sano. «La via italiana alla ricerca sulla procreazione medicalmente assistita - dice Moscarini, docente dell'ateneo capitolino - finalmente coniuga scienza ed etica e risolve uno dei problemi, forse il più sentito, che affligge le coppie sterili portatrici di malattie genetiche. E supera anche il problema biogiuridico posto dalla legge 40». A oggi, in Italia, la normativa sulla fecondazione artificiale impedisce infatti la selezione a fini eugenetici e cioè non consente di selezionare gli embrioni che dovessero risultare affetti da malattie genetiche.

ALTRE DUE GRAVIDANZE IN CORSO - Sono altre due le gravidanze in corso in Italia, ottenute dopo che è stata praticata la diagnosi genetica pre-concepimento, nella quali la tecnica ha permesso di evitare la trasmissione della talassemia e della sindrome dell'X-fragile. «In entrambi i casi - ha detto Francesco Fiorentino - l'amniocentesi ha confermato che i feti sono sani».