giovedì 12 marzo 2009

Coro di scienziati contro la legge 40: penalizza le donne

La legge 40 sulla fecondazione assistita “penalizza le donne”, rappresenta “un’anomalia in occidente” e costringe spesso le coppie a “un esilio riproduttivo”. E’ netta la presa di posizione dei massimi esperti mondiali di fertilita’ e procreazione, riuniti a Venezia per il XIII Congresso mondiale sulla riproduzione umana. “La legge 40 - sottolinea il prof. Pasquale Patrizio, direttore del Centro della Fertilita’ dell’Universita’ di Yale (USA), uno dei piu’ importanti “cervelli” italiani da 20 anni in America – determina effetti paradossali: sono in crescita i parti multipli nelle donne giovani (under 37) ed e’ aumentato il numero di cicli necessari per ottenere le stesse chance di successo, soprattutto nelle donne con più di 38 anni. Si tratta di un’anomalia che ci vede da soli fra tutti i Paesi occidentali e che costringe le donne ad un vero e proprio “esilio riproduttivo””. I dati, spiegano gli esperti, parlano chiaro: le coppie italiane che ricorrono alla fecondazione assistita avranno, in un caso su 4, due gemelli. E nel 5% dei casi addirittura un parto trigemellare, con tutti i rischi che questo comporta. Un trend opposto a quello degli altri paesi europei, dove ogni anno si registra una lenta ma costante diminuzione delle nascite multiple, tanto che l’incidenza di gravidanze trigemine e’ ridotta quasi allo 0%. In Italia invece, dal 2004 non si e’ piu’ registrato alcun miglioramento. “Il nostro auspicio e’ che la legge cambi – spiega il prof. Andrea Genazzani, Direttore della Cattedra di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Pisa e presidente del Congresso - All’estero si utilizzano tecniche di selezione degli embrioni estremamente avanzate, tanto che le percentuali di successo, anche con l’impianto di uno solo, raggiungono il 50%. In Italia invece e’ vietato il congelamento degli embrioni”. Inoltre, “no all’obbligatorieta’ di trasferire tutti gli embrioni: ci si dice, meglio che buttarli. Ma allora perche’ non congelarli?”. Un’apertura anche alla fecondazione eterologa, oggi vietata: “Non capisco – attacca il ginecologo – perche’ un organo si puo’ donare e un embrione no. Darebbe speranza a tante coppie che non possono avere figli, ma purtroppo manca la pietas”. Su questi temi il Congresso ha attivato questa mattina un collegamento in diretta con il Parlamento Europeo. “Il nostro obiettivo – commenta Genazzani - e’ partire dai dati e dal raffronto con altri Paesi per portare al legislatore elementi concreti in base a cui valutare l’impatto delle norme adottate”. Tuttavia, su un aspetto positivo della legge 40 gli esperti sono concordi: “Ha spinto i nostri ricercatori – spiega il prof. Paolo Artini, Presidente della Societa’ Italiana di Embriologia - ad affinare la ricerca sui gameti – spermatozoi e ovuli – e a sviluppare in particolare la vitrificazione degli ovociti. Tecnica che mostra i primi incoraggianti risultati, sia sull’integrita’ biologica della cellula uovo dopo lo scongelamento, che sulla percentuale di gravidanze portate a termine”.

Aduc - 6 marzo 2009

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