martedì 31 marzo 2009

Battaglia alla Consulta, fuori le associazioni

Roma, 31 mar. (Apcom) - Udienza pubblica alla Corte costituzionale sulla legge 40 che regola la procreazione assistita: una vera e propria 'battaglia in punta di diritto' di due ore e mezzo che qualcuno, però, non ha potuto combattere. La Consulta, infatti, non ha ammesso in giudizio numerose associazioni che si erano costituite come parti, tra cui Hera onlus, l'associazione Luca Coscioni, Cecos Italia, Madre provetta e Cittadinanzattiva Toscana, tutte contrarie alla legge 40. La Corte presieduta da Amirante ha invece ammesso le parti che si erano già costituite nel giudizi principali o che ne avevano diritto: la World association reproductive medicine, presieduta dal professor Severino Antinori e i legali delle due coppie sterili affette da malattie genetiche trasmissibili (rispettivamente esostosi e retinoblastoma, la prima genera la crescita smisurata delle cartilagini delle ossa mentre la seconda è una grave malattia della retina dell'occhio) che hanno chiesto una pronuncia di illegittimità di diversi articoli della legge 40. Ammessi anche gli interventi delle controparti: il governo, rappresentato dall'avvocato dello Stato Gabriella Palmieri; il Comitato per la tutela della salute della donna e la Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita, tutti favorevoli a lasciare la legge così com'è in quanto 'giusto mezzo' tra l'interesse della donna al buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la tutela dell'embrione. La pronuncia dei giudici costituzionali è attesa in settimana.

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