lunedì 6 aprile 2009

'Via a trattamenti con 6 o 7 embrioni'

Repubblica — 05 aprile 2009 pagina 5 sezione: FIRENZE

«PRONTI dalla prossima settimana a fare trattamenti di fecondazione assistita utilizzando più di tre embrioni». Andrea Gallinelli è il responsabile del più grande centro toscano di procreazione medicalmente assistita, quello dell' ospedale Versilia, dove si fanno circa 900 cicli all' anno. «Aspettiamo che vengano risolti alcuni dubbi tecnici e poi partiremo», spiega Gallinelli. Tra i temi ancora discussi, per i quali si aspetta la motivazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha cambiato i connotati alla legge 40, c' è soprattutto quello della conservazione degli embrioni non utilizzati, su cui il dispositivo della decisione non fa chiarezza. Per dare una mano ai professionisti ad orientarsi nelle novità, l' assessore alla salute Enrico Rossi ha incaricato il consiglio sanitario regionale, un organismo consultivo composto da medici e non solo, di studiare la questione per tracciare delle linee guida da diffondere alle strutture regionali. Rossi è soddisfatto della sentenza ma tiene a precisare che «i trattamenti di procreazione medicalmente assistita devono essere inseriti in un percorso sanitario più ampio. Intendo dire che dobbiamo ad esempio incentivare le visite andrologiche, dove si possono rivelare problemi che se curati rendono inutile rivolgersi ai centri di procreazione. Non voglio che i trattamenti vengano fatti a cuor leggero». La sentenza, tra l' altro, provocherà la fine di una quota dei viaggi all' estero fatti da coppie toscane che vogliono avere un figlio e fino ad ora erano costrette a pagare strutture spagnole, greche, svizzere, danesi. Non c' è mai stato un dato certo su quanti fossero. A livello nazionale, ha calcolato la società italiana di medicina della riproduzione, si parla di circa 10 mila coppie all' anno. Quelle toscane potrebbero essere alcune centinaia. Le strutture della regione, dove arrivano molti pazienti da altre parti d' Italia, probabilmente le dovranno accogliere nei prossimi mesi. Non è escluso che il settore venga potenziato in futuro. In Toscana sono 19 i centri che si occupano di fecondazione assistita, tra pubblici, privati e privati convenzionati. Circa la metà fanno il primo livello, cioè utilizzano metodiche più semplici, gli altri il secondo e il terzo, per i casi più complicati. «Da noi l' età media è piuttosto alta, sui 39 anni», spiega Gallinelli. La Regione alcuni anni fa decise di puntare sul centro dell' ospedale Versilia, che oggi è quello che lavora di gran lunga di più, circa il doppio del secondo nella classifica di questa attività. «Credo che tolto il limite dei 3 embrioni - dice sempre il responsabile del centro - ci attesteremo su una media di 6 o 7 per trattamento. Comunque aspettiamo che venga chiarito per bene l' aspetto della crioconservazione». Questo renderà più facile arrivare ad una maternità e soprattutto, nei casi di malattie ereditarie di uno dei due genitori, permetterà di trovare l' embrione sano tra quelli prodotti, evitando al figlio il problema del padre o della madre.

MICHELE BOCCI

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