venerdì 3 aprile 2009

Giallo sul congelamento, i giuristi si dividono

Repubblica - 3 aprile 2009

Gabriella Palmieri, avvocato dello Stato: "L’autonomia del medico ne esce rafforzata"

ROMA - Congelare un embrione ora si può? «Abbattuto il limite dei tre ovuli fecondati da impiantare contemporaneamente, la Consulta sembra aver rafforzato l’autonomia del medico, che potrebbe decidere caso per caso», riflette Gabriella Palmieri, l’avvocato dello Stato che ha difeso la legittimità della legge 40 sulla procreazione assistita davanti ai giudici costituzionali. «Aspettiamo le motivazioni della sentenza che detteranno le indicazioni per tracciare le linee guida, le modalità di attuazione della legge», dice cauta. Tuttavia, l’avvocato dello Stato ammette che «la Corte sembra aver voluto rendere meno stringente quella che era l’eccezione alla crioconservazione», prevista prima solo in caso della malattia della madre. Palmieri spiega che «la pronuncia sottolinea il valore costituzionale della salute della donna». E se per tutelarla sarà utile produrre due piuttosto che cinque embrioni per il successo dell’impianto, allora «sembra che sarà il ginecologo a decidere se e quando crioconservare». Ma queste, sottolinea la giurista, sono solo deduzioni. «Aspettiamo di leggere come è stata ridisegnata la norma».

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato la parziale illegittimità della legge, arriva il giorno dei dubbi. Soprattutto sulla fine che faranno quegli ovuli fecondati che il medico riterrà necessari al successo del trattamento ma che non saranno impiantati tutti assieme. «Mi sembra si torni alla situazione anteriore alle legge 40 - dice Augusto Barbera, costituzionalista - Il ginecologo deciderà caso per caso. Può produrre un numero inferiore o superiore a tre, da impiantare anche in più tentativi a tutela della salute della madre, dunque sarà lui a valutare se sarà necessario criocongelare».

Altri giuristi, e tra essi Antonio Baldassarre, presidente emerito della Consulta e tra i legali della Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita, ritengono che la Consulta abbia adottato una decisione «additiva di principio». Secondo Baldassarre, che ha dato battaglia in udienza, la bocciatura del comma tre sull’eccezione alla crioconservazione non avrebbe alcun effetto pratico immediato: i giudici costituzionali si sarebbero limitati a dare un indirizzo al legislatore affinché sia tenuta in maggiore considerazione la salute della donna.

Chiarezza definitiva sarà fatta soltanto dalle motivazioni della sentenza, che arriveranno tra due o tre settimane e che vengono scritte in queste ore dal giudice Alfio Finocchiaro.

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