mercoledì 15 aprile 2009

Scaparro: «Nessuna conseguenza psicologica su di lei»

Corriere della Sera - 15 aprile 2009

Lo psicoterapeuta sul caso della bambina nata dal seme congelato 22 anni fa

MILANO — «La storia di Stella? Una notizia splendida. Un successo della scienza che non avrà conseguenze psicologiche negative sulla bambina».

Fulvio Scaparro, perché ne è così sicuro? In fondo casi come questo rappresentano una novità anche per voi psicoterapeuti dell’età evolutiva.
«Perché Stella è nata da due genitori che la desideravano. Ed è questo a contare».

Non crede che un giorno la bambina potrà sentirsi a disagio al pensiero che il seme paterno è stato congelato 22 anni prima del concepimento?
«Assolutamente no. I bambini sono molto semplici. Chiedono: 'Mi volevate?' E la risposta è sì, almeno in questo caso mi pare certo».

Resta il fatto che quel seme apparteneva a un sedicenne spaventato dall’idea della morte. Mentre l’ovulo era di una donna di 33 anni.
«Ed è proprio aver deciso la fecondazione, a fare la differenza. Dietro il concepimento di Stella c’è la scelta consapevole di due adulti che, presumo, si amano».

Lo sperma congelato da ventidue anni non è «vecchio»?
«No, non lo è. Appare così a noi, che siamo stati bambini in un’epoca nella quale questi scenari sembravano fantascientifici. Ma da ora in avanti casi come questo si moltiplicheranno. I piccoli di oggi sono in sintonia con i progressi della scienza. E questo, in particolare, a me sembra un bel progresso».

A quale età Chris e Melodie Biblis potranno spiegare a Stella ogni passaggio della sua storia?
«È molto più complicato dover discutere dell’utero in affitto, che riguarda una figura esterna al nucleo familiare. Qui invece ci sono un padre e una madre. Non vedo potenziali difficoltà».
È stata la nonna paterna a insistere affinché il figlio ibernasse il seme.
«Ma è stato il figlio, diventato uomo, a volerlo utilizzare per fecondare sua moglie».

Elvira Serra

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