lunedì 6 aprile 2009

'Sto per iniziare e mi sento meglio ora ho più possibilità di diventare mamma'

Repubblica — 05 aprile 2009 pagina 5 sezione: FIRENZE

«CON quella sentenza sono aumentate le nostre possibilità di avere un figlio. Voglio ringraziare le coppie da cui è partito il ricorso che ha portato a quella decisione. Hanno avuto un grande coraggio». Silvia ha 39 anni e tra un paio di settimane si presenterà al centro per la procreazione assistita Demetra di Firenze per avviare il trattamento che potrebbe farla diventare madre. La prima visita l' aveva fatta circa 7 mesi fa. «Quando abbiamo sentito la notizia alla televisione, io e mio marito siamo stati travolti dalla felicità. La situazione è cambiata all' improvviso. Adesso saremo più tranquilli e queste sono cose che devono essere fatte con grande tranquillità. Adesso se sarà necessario potremo avere più di tre embrioni, ma non è detto, potrebbero anche bastarne meno. L' importante è che non ci siano limiti stabiliti da una legge e che si valuti con il medico la singola situazione. In questo modo sono finalmente uguale ad ogni altra donna e corro meno rischi di salute perché posso intraprendere il trattamento più adatto per me». Silvia racconta che lei e il suo compagno si sono conosciuti non più ragazzini. «Abbiamo provato tante volte ad avere un figlio, un tentativo non è andato a buon fine per motivi naturali, allora abbiamo deciso di intraprendere la strada della fecondazione assistita, e siamo arrivati al centro Demetra su consiglio di una amica che si era trovata bene con i professionisti che ci lavorano. In molti pensano che decidano di provarla solo persone con gravi problemi di salute. Invece si tratta di uno strumento per coppie che pur sane si incontrano in età adulta e non riescono ad avere figli». Silvia di lavoro fa l' impiegata, il marito è un libero professionista. In questi giorni ha sentito un sacco di prese di posizione sulla sentenza della corte Costituzionale. «Ci sono tante posizioni motivate da ragioni ideologiche - spiega che non tengono conto della vita reale delle persone. In mezzo a tutte quelle parole mi ha molto colpito il giudizio di Gianfranco Fini. Ho apprezzato il fatto che si sia espresso da presidente della Camera, cioè da uomo delle istituzioni, e non da politico. Ha parlato a favore della libertà della donna, ha sottolineato l' importanza dello stato laico. Io sono una di quelle donne che andò a votare affinché la legge 40 non passasse nei termini un cui è poi passata». Si era rivolta proprio al centro Demetra di Firenze anche la coppia che ha poi fatto i ricorsi che hanno portato prima, nel 2007, il Tribunale di Firenze ad ammettere la diagnosi preimpianto e poi alla sentenza dei giorni scorsi della Corte Costituzionale che ha tolto il limite dei tre embrioni. «A quella donna va tutto il nostro ringraziamento e quello di tutte le donne italiane - tiene a dire Silvia - Ha avuto un grande coraggio a intraprendere quella strada, battendosi per un principio generale e non solo per il suo problema personale. In pochi ce l' avrebbero fatta. E poi si è esposta senza temere il rischio di violazioni della sua privacy».

MICHELE BOCCI

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