giovedì 16 aprile 2009

Così la procreazione assistita resta nel limbo è il momento di far rispettare quella sentenza

ONOREVOLE Giovanni Melandri, la sentenza della Consulta cambia, anche se in modo parziale, la legge 40. Secondo lei queste modifiche sono un successo?
«Uso le parole pronunciate dopo la sentenza della Corte costituzionale da una persona che ha delle vedute completamente opposte alle mie, Carlo Casini, il presidente del Movimento per la Vita. Casini ha detto che questa decisione "ha scardinato l' intero impianto della legge". E io credo sia proprio così. Si è accesa una grande luce su una legge crudele che va contro le donne che vogliono avere un figlio. Certo, è una vittoria parziale perché sono stati cambiati soltanto i comma 2 e 3 dell' articolo 14, ma credo sia un importante passo avanti. Una modifica che rimette al centro la salute della persona, non costringendo tutte le donne a sottoporsi alla stessa tecnica».

Però i centri romani di Procreazione medicalmente assistita, nonostante la sentenzae le numerose richieste, non applicano ancora la nuova norma. Sono fermi, dicono, in attesa delle linee guida dell' Istituto Superiore di sanità. Lei cosa ne pensa?
«È evidente che ora c' è una responsabilità del governo che deve prendere atto di questa sentenza e procedere nell' emanazione delle linee guida nel più breve tempo possibile. È fuori da ogni dubbio che ora i centri di procreazione assistita siano in un limbo, stretti tra il pronunciamento della Consulta e l' Istituto superiore di sanità. C' è da augurarsi che ora la maggioranza non faccia un conflitto ideologico astratto, ma proceda in fretta. Sarebbe davvero scandaloso se ci fosse una battaglia di posizionamento, cosa che bisogna ancora superare su molti fronti, come anche il testamento biologico, perché al centro ci deve essere la persona».

Cosa, secondo lei, può essere ancora cambiato nella legge 40?
«È una legge che comunque va completamente ripensata per evitare la sofferenza fisica e psicologica di molte donne, ma anche per fronteggiare gli aborti. Siamo in un paese dove c' è un altissimo numero di coppie che si recano all' estero per cercare di avere un figlio e questo introduce un elemento di discriminazione di classe perché solo chi ha soldi può permetterselo. E ci sono molte soluzioni, anche per venire incontro al mondo cattolico: penso ad esempio a quella che prevede il congelamento dell' ovotita, cioè del pre-preembrione. Poi si rende sempre più necessaria la diagnosi preimpianto».

Nessun commento: