sabato 14 febbraio 2009

Vorrebbe un figlio dal marito in coma Padova, medici prudenti: caso inedito

Repubblica — 14 febbraio 2009 pagina 20 sezione: CRONACA

PADOVA - Suo marito si sta spegnendo all' ospedale di Pavia ma lei desidera concepire un figlio e vuole, con tutte le proprie forze, che il compagno di una vita diventi padre, anche dopo la morte, anche a costo di partorire un orfano. Una sfida disperata contro il tempo quella che ha per protagonista due coniugi quarantenni di Vigevano. Lui è immerso in un coma profondo da due settimane, aggredito da un tumore al cervello che è giunto alla fase terminale e, secondo i medici, non lascia più speranze. Lei, nonostante il marito sia immobile e completamente incosciente, è decisa a diventare mamma, per coronare il sogno di coppia che la spietata malattia ha spezzato. Come fare? L' unica via percorribile, per la donna, è quella dell' inseminazione: raccogliere il liquido seminale del marito e sottoporsi alla fecondazione assistita. Ma è un' operazione lecita e possibile? E i medici coinvolti saranno disponibili ad eseguirla? Un altro caso estremo, inedito nella letteratura medica e nel diritto. Uno scoglio preliminare e decisivo, quello legato all' assenso del marito al prelievo, è stato superato dalla nomina di un tutore da parte del giudice. Il prescelto dal tribunale è il padre dell' ammalato che, posto di fronte alla possibilità di perdere il figlio e insieme di diventare nonno, ha riflettuto e infine ha detto sì. L' iter dell' operazione, così, ha potuto avere inizio e la donna si è rivolta al Centro di crioconservazione dei gameti maschili dell' Azienda ospedaliera di Padova, diretto dal professor Carlo Foresta. Quest' ultimo non ha ancora preso una decisione ma ha espresso la sua disponibilità ad approfondire il caso. Per consultare il Comitato di Bioetica e la direzione sanitaria attende una richiesta ufficiale dell' ospedale di Pavia, poi esaminerà l' intera documentazione clinica. «Una richiesta che non ha precedenti in Italia - commenta il primario - la signora ha fretta, ma si tratta di problematiche delicate e difficili che richiedono un' attenta riflessione. Se arriverà una richiesta formale dall' ospedale che ha in carico il paziente esamineremo con molta cura il caso». Evidente il rischio di nuove e laceranti polemiche... «Quello che per ora posso dire - precisa Foresta - è che la legge regionale prevede che al momento della raccolta del liquido seminale ci sia la volontà esplicita dell' interessato. In Italia, inoltre, è vietata la fecondazione con gameti di persone decedute. La corsa contro il tempo della signora si spiega così».

FILIPPO TOSATTO

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