Effettuando un prelievo di sperma da un uomo in coma al San Matteo di Pavia, con l'obiettivo di fecondare artificialmente la moglie, "non ho affatto violato la legge 40, contrariamente a quanto e' stato scritto sulla rivista 'Liberal' di quel voltagannaba di Adornato. Domani depositero' le querele contro chi mi ha accusato". Cosi' il professor Severino Antinori difende l'operazione effettuata lo scorso 17 febbraio, il primo prelievo di sperma da un uomo in coma nel nostro paese. "Sono pronte le querele per Adornato, Volonte', Santolini, Casini, Binetti, La Loggia, Bertolini e Di Pietro - spiega Antinori - per diffamazione, visto che hanno scritto che ho commesso un reato. Ma dovrebbero documentarsi: io ho agito seguendo i dettami del magistrato di Pavia, e la fecondazione non e' ancora avvenuta, quindi non capisco come avrei violato la legge 40". I suoi critici, attacca il ginecologo, "si dicono cristiani ma non hanno pieta', vogliono fare strada sulla pelle di chi vuole avere un figlio". Il seme prelevato attualmente e' congelato: "Aspettiamo cosa decide la signora, che ora e' sotto stress e non puo' sottoporsi a intervento. Tra un mese o due decideremo come muoverci per adempiere al suo desiderio".
Aduc - 24 febbraio 2009
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