martedì 26 maggio 2009

Legge 40 dopo la Consulta, centri per la procreazione assistita firmano protocollo comune

Oltre 40 centri per la procreazione assistita (Pma) hanno firmano un protocollo comune di comportamento dopo la sentenza della Consulta che ha in parte bocciato la legge 40 sulla procreazione, stabilendo, tra l'altro, che sia il medico a decidere circa il numero di embrioni da produrre e prevedendo la possibilita' di crioconservare gli embrioni non impiantati. Lo rende noto la Societa' italiana Studi di Medicina della Riproduzione (Sismer).La Sismer, infatti, si e' fatta promotrice di un tavolo di lavoro tra centri pubblici e privati per arrivare a definire un protocollo comune di comportamento sul quale operare e, tra un anno, confrontarsi. Il documento ha visto l'adesione di oltre 40 centri di PMA distribuiti in tutta Italia.'La sentenza della Corte - rileva il direttore scientifico Sismer Anna Pia Ferraretti - ha introdotto nuovi elementi nell'applicazione della Legge 40: con estrema chiarezza ha eliminato le rigidita' imposte dalla legge. Da oggi anche i trattamenti per l'infertilita' riacquistano la dignita' di ogni procedura medica impostando un percorso personalizzato'.'Concordando sulla necessita' di offrire alle coppie il massimo dell'efficacia terapeutica ed il minimo dei rischi per la salute, di contenere al massimo la creazione di embrioni in eccesso, e quindi la loro crioconservazione, e di tutelare la salute dei nascituri, limitando le gravidanze multiple - spiega la Sismer - i centri hanno deciso di allinearsi ad un comune comportamento nel proporre alla coppia un piano terapeutico individualizzato per quanto riguarda il numero di ovociti da inseminare ed il numero di embrioni da trasferire nell'utero della paziente'. In concreto, le coppie saranno valutate secondo una 'griglia' che tiene conto dell'eta' della donna, della qualita' del liquido seminale, di precedenti fallimenti e del tipo di risposta ovarica. L'elaborazione di questi dati potra' dare indicazioni sul numero degli embrioni da formare.

Aduc - 26 maggio 2009

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