lunedì 18 maggio 2009

Commissione europea valuta rimborso per italiani costretti ad andare all'estero

"La Commissione europea sta valutando i ricorsi di alcuni cittadini italiani sul rimborso dei cicli di procreazione medicalmente assistita a cui si sono sottoposti all'estero. Le spese sanitarie sostenute fuori dai confini nazionali spesso vengono rimborsate, ma non quelle per questi trattamenti". Lo spiega Filomena Gallo, avvocato e presidente dell'associazione Amica cicogna, nel corso di una convegno sulla legge 40, ieri alla Camera a Roma.
"La Commissione, che dovrebbe pronunciarsi entro luglio -prosegue- dovra' valutare se, in questi casi di mancati rimborsi, c'e' stata una violazione degli obblighi comunitari".
Dalla questione della pillola abortiva RU486 alla pillola del giorno dopo, dal Testamento biologico alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, 'tutto e' la traduzione di una concezione di fondo che ha perso di vista la liberta' di scelta del cittadino'. E' l'accusa della vicepresidente del Senato Emma Bonino, secondo la quale 'in Italia la situazione istituzionale e' comatosa'.
Il fatto, ha affermato Bonino intervenendo al convegno, e' che 'non c'e' piu' un'istituzione che tenga', anche se 'cio' non vuol dire che non bisogna richiamare ciascuno al proprio dovere'.
Nei settori sanitari, ha avvertito Bonino anche ricordando il fenomeno del 'turismo sanitario' verso la Svizzera per ottenere la pillola RU486, 'si rileva un forte fenomeno di 'turismo' verso altri Paesi'. Questa, ha detto, e' 'una situazione allarmante, anche perche' la competenza giuridica e' degli stati membri e l'Europa difficilmente puo' intervenire'.
In Italia, ha concluso Bonino riferendosi alle polemiche sulla legge 40, 'e' tutelato solamente l'embrione; non appena si cresce, i diritti vengono affievoliti'.
"Stiamo assistendo a una sistematica distruzione dello Stato di diritto" che si colloca "in una stagione politica pessima, che nasce, non a caso, da una cultura politica che e' altrettanto pessima". L'accusa arriva dall'ex Garante della privacy Stefano Rodota', docente di Diritto civile all'universita' Sapienza di Roma, nel corso del convegno.Un 'verdetto', quella della Consulta sul provvedimento che regola la fecondazione assistita in Italia, "molto netto e importante -secondo Rodota'- costruito attorno a dei pilastri dello Stato di diritto", che segnano "alcuni cardini dell'intero sistema costituzionale". In particolare, il giurista richiama "l'articolo 3 e l'articolo 32" della Carta, "difesi" dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Rodota' ha tenuto a precisare che "ora non ci si puo' fermare di fronte a questa sentenza. In realta' - afferma rivolgendosi alle associazioni dei pazienti infertili che oggi hanno annunciato la costituzione in Federazione nazionale delle stesse - ci indica un cammino, delineando davanti a noi un percorso piu' solido su cui muoversi".

Aduc - 13 maggio 2009

Nessun commento: