sabato 9 maggio 2009

I centri esultano: ora potremo scegliere quelli migliori

Corriere della Sera - 9 maggio 2009 - Pagina 020/021

ROMA - La paziente sul lettino ha il volto teso ma contento. Sa di essere fortunata. È una delle prime a poter beneficiare della sentenza della Consulta che ha cancellato una parte della legge 40. I sei ovociti che ha prodotto sono stati tutti inseminati. Si sono formati sei embrioni, i tre migliori sono stati trasferiti. Gli altri sono rimasti in coltura e il giorno dopo hanno smesso di crescere. Soltanto poche settimane fa questa procedura sarebbe stata impossibile. Siamo al centro Raprui di Severino Antinori. «Sono fiero che esista in Italia un' istituzione come la Consulta - dice visibilmente soddisfatto visto che la sentenza è frutto di un suo ricorso al Tar del Lazio - e siamo pronti da subito a dare battaglia legale su altri fronti». Qui, da un anno, si fa anche la diagnosi preimpianto, resa ora ancora più facile dalla possibilità di avere un congruo numero di embrioni a disposizione. E altri centri sono pronti a seguire l' esempio. Alla Tecnobios da domani si cambia. «Potremo finalmente offrire alle donne il miglior trattamento possibile - dice entusiasta Andrea Borini, responsabile del centro -. E riusciremo anche a non sprecare embrioni come vuole la legge». Regole nuove anche all' Humanitas di Milano. «Si ricomincia finalmente a fare i medici - spiega Paolo Levi Setti, responsabile della medicina della riproduzione -. Feconderemo più o meno ovociti caso per caso. E li porteremo a blastocisti (uno stadio avanzato, ndr) in modo da evitare di avere embrioni in sovrannumero». Plaude alla sentenza anche Anna Pia Ferraretti del Sismer: «Quel limite fisso per tutte le coppie era assurdo. Ora basta viaggi all' estero». Più prudente Eleonora Porcu, responsabile del centro di fecondazione del Sant' Orsola di Bologna: «Secondo me nella pratica non cambierà molto. Il principio è sempre lo stesso: non generare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario».

Monica Ricci Sargentini

Le domande
Quanti ovociti si possono fecondare? Il medico ha la possibilità di decidere caso per caso. L'orientamento generale è di inseminare fino a otto ovociti nel caso di una donna giovane e anche dodici ovociti nel caso di una quarantenne. Gli embrioni che si formeranno saranno portati ad uno stadio avanzato (blastocisti) in modo da attuare una selezione naturale e trasferire nell' utero soltanto quelli con un' alta probabilità di attecchimento

Il congelamento degli embrioni ora è possibile? Sì, ma con misura. La sentenza dà la possibilità di congelare quegli embrioni «prodotti ma non impiantati per scelta medica». I centri saranno comunque tenuti a rispettare l' impianto della legge e a non sprecare embrioni. Per questo si tenderà a congelare solo gli embrioni che arriveranno ad uno stadio avanzato (blastocisti)

Quanti embrioni saranno trasferiti nell' utero della paziente? Ancora una volta la scelta spetterà al medico. In una donna giovane, senza grandi problemi, saranno trasferiti uno o due embrioni per evitare il rischio di una gravidanza plurigemellare, come ormai avviene in tutta Europa. In una quarantenne si potrà arrivare anche a cinque o sei perché le possibilità di successo sono molto più basse

La diagnosi preimpianto ora è possibile? Il divieto era già stato cancellato un anno fa dalle linee guida di Livia Turco che recepivano le sentenze dei tribunali. Ma il limite dei tre ovociti da fecondare rendeva l' analisi quasi impossibile. Ora invece i medici potranno avere più embrioni a disposizione. Resta un problema: solo le coppie sterili (e non quelle portatrici di malattie genetiche) possono accedere al test.

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