mercoledì 14 gennaio 2009

Procreazione assistita

Sen. Patrizia Bugnano - IDV - 11 gennaio 2008



Sono quasi 5 anni che la legge 40, sulla procreazione medicalmente assistita, è entrata in vigore. Eppure il dibattito è ancora molto acceso e aperto, lo scontro anche fra le forze politiche è molto alto. Il dibattito della comunità scientifica è molto controverso, e anche nella comunità di uomini e donne che desiderano fortemente un figlio ma che non possono procrearlo naturalmente. E' un tema di grande attualità. Nell'aprile del 2008, la ministro Turco aveva emanato le nuove linee guida di applicazione della legge 40, che in qualche modo rinnovavano e innovavano dalle linee guida che erano state emanate in prossimità dell'entrata in vigore della legge nel 2004.

Le linee guida del ministro Turco avevano molti punti di rinnovamento, ma ad un punto in particolare ha aperto il dibattito e lo scontro, ovvero sul divieto dell'indagine eugenetica che è stato introdotto dalle linee guida del ministro. Questo divieto ha creato e sollevato molti dubbi di costituzionalità. Diversi tribunali, in particolare quello di Firenze, hanno recentemente pronunciato ordinanze di legittimità costituzionale, davanti alla Corte Costituzionale, della legge 40. Recentemente, nel settembre del 2008, il tribunale di Firenze, con alcune ordinanze, ha chiesto il pronunciamento alla Corte Costituzionale. Era stata fissata l'udienza al 4 novembre, poi rinviata a data da destinarsi proprio perché sono giunte diverse pronunce dei tribunali di merito. In particolare, i giudici del tribunale di Firenze hanno appuntato la loro attenzione su questo divieto dell'indagine eugenetica. Vi leggo che cosa hanno detto i giudici del tribunale di Firenze: “La richiesta di procedere con la diagnosi di preimpianto su una coppia ad alto rischio, quindi che cerca di evitare la nascita di un figlio che possa avere problemi di salute, e che abbia poi la necessità di affrontare un aborto terapeutico, non può essere considerata eugenetica”. Secondo il giudici del tribunale di Firenze esulerebbe dal divieto che oggi invece oggi è previsto. L'ordinanza dei giudici di Firenze ripropone in modo preciso il problema del limite della creazione di soli tre embrioni, che risulta gravemente lesivo della salute delle donne, e in violazione degli articoli 32, 2 e 13 della Costituzione. I giudici del tribunale di Firenze si spingono oltre, e propongono una riscrittura di questa norma. Come capite, l'importanza del tema è tanta, riguarda tantissime coppie, tantissime donne e tantissimi uomini, e credo che debba essere affrontata con un approccio sicuramente e altamente scientifico, ma anche un approccio laico. Per questo l'Italia dei Valori ha organizzato, per le giornate del 12 e 13 gennaio a Roma, un dibattito scientifico-politico su questo tema, dal quale speriamo che alla fine dei lavori escano delle idee, un confronto sano e positivo, sull'opportunità o meno di modificare questa legge per fare in modo che le coppie, gli uomini e le donne italiani, non debbano più andare all'estero per pensare di procreare un figlio, ma soprattutto possano costituire in Italia e nel loro Paese serenamente la loro famiglia. Sarà un momento importante per evidenziare le criticità e le soluzioni che la legge 40 deve poter dare.

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