lunedì 12 gennaio 2009

Il Vaticano: bebè in provetta a rischio malformazione

Repubblica — 10 gennaio 2009 pagina 16 sezione: CRONACA

CITTA' DEL VATICANO - Nuovo allarme del Vaticano contro la fecondazione in vitro. Secondo un articolo pubblicato dall' Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede oggi in edicola, da «recenti studi scientifici» è emerso che i neonati concepiti con le moderne tecniche della fecondazione assistita sarebbero più esposti a malformazioni future e a malattie congenite. Un altolà fermo e deciso espresso, quindi, non solo dal punto di vista morale, destinato a rafforzare le tradizionali riserve etiche della Chiesa cattolica per il concepimento extracorporeo. Nel servizio - che fin dal titolo, Nessuna persona è un diritto per un' altra, suona come un freno alle cosiddette maternità a tutti i costi - il giornale vaticano ribadisce che «tra i già noti motivi della contrarietà» della Chiesa alla fecondazione in vitro, c' è «la tutela e la cautela» che occorre adottare verso il bambino «sin nell' atto del concepimento». «Uno studio eseguito da ricercatori americani del Centro nazionale su difetti congeniti e disabilità evolutive» - la cui sigla è Nbdps - secondo l' Osservatore Romano «riapre il dibattito etico sui temi della fecondazione in vitro, finora limitato al tema della liceità morale della fecondazione extracorporea e all' eliminazione di embrioni umani soprannumerari o malati. Lo studio (dal titolo Human Reproduction), realizzato lo scorso novembre 2008, riporta infatti che i bimbi nati dopo fecondazione in vitro (Fiv) hanno un rischio di certe malformazioni maggiore degli altri». La ricerca apre così - avverte il giornale pontificio - «nuovi interrogativi etici e, sebbene altri studi provino il contrario, dovrebbe prevalere il principio di precauzione». Stando alla ricerca, «i maggiori rischi legati alle tecniche Fiv toccano le nascite multiple: il pericolo di aborto è del 20-34 per cento maggiore della popolazione generale». Altri rischi indicati dall' Osservatore, «malattie causate da numero alterato di cromosomi, nascite premature (casi doppi rispetto alla media), ritardo della crescita del feto, malformazioni, paralisi cerebrali». Di fronte a questi «pericoli», per il giornale del Papa genitori, medici e ricercatori sono chiamati ad una ulteriore «riflessione» sull' etica della fecondazione, riportando «il figlio al centro della discussione etica, non più come un diritto» a tutti i costi, «ma come un soggetto personale che necessita di tutela e cautela sin dal primo momento del suo concepimento» attraverso un atto d' amore tra un uomo ed una donna. E forse è proprio «dall' approfondimento dell' interesse primario del bambino» da cui si può partire - conclude il quotidiano pontificio - per riavviare «un dibattito sereno e costruttivo sull' etica della fecondazione assistita».

ORAZIO LA ROCCA

Nessun commento: