sabato 31 maggio 2008

Procreazione, sottosegretario Martini: su linee guida decida il Parlamento

Le linee guida sulla fecondazione assistita sono materia del Parlamento. Eventuali sollecitazioni per la loro modifica, dunque, dovranno arrivare dalle Camere: il ministero del Welfare e' pronto a fornire il necessario supporto tecnico e scientifico. Lo ha detto il sottosegretario al ministero del Lavoro, salute e politiche sociali, Francesca Martini, a margine di un incontro, oggi a Roma, dedicato al Fondo di assistenza sanitaria integrativa del settore chimico-farmaceutico. Il sottosegretario ha ricordato che le linee-guida devono tenere conto della legge 40 che e' stata anche "oggetto di un referendum". E su alcuni punti delle nuove linee guida, volute dall'ex ministro della Salute Livia Turco, "forse si puo' discutere", ha detto Martini, che pero' non ha aggiunto ulteriori indicazioni. "Questo e' un tema di competenza del Parlamento e su cui il ministero fornira' tutte le valutazioni tecnico-scientifiche necessarie. Se le linee guida attuali non rispettano i dettami della legge 40, in parte o in alcuni passaggi, potranno arrivare dal Parlamento le sollecitazioni per rivederli".

"Il divieto di diagnosi sull'embrione era arbitrario e noi lo abbiamo tolto: dare la possibilità a persone con gravi malattie di evitare di trasmetterle ai figli non è eugenetica. Le coppie hanno il diritto di sapere, questo si chiama diritto alla salute: sfido chiunque a dimostrare che abbiamo sbagliato". Cosí l'ex ministro della Salute Livia Turco commenta sul Corriere della Sera le parole pronunciate ieri dal presidente della Cei Angelo Bagnasco contro le linee guida della legge 40 promulgate dalla stessa Turco qualche settimana fa. "In realtà non ho fatto che applicare in modo corretto, e senza interpretazioni, alcuni articoli", spiega Turco, per la quale potrebbe essere necessario che "per legge si stabilisca cosa è l'eugenetica: che si affrontino una volta per tutte questi problemi".

"Sono contrario al no ideologico alle linee guida della legge 40" in materia di procreazione medicalmente assistita. A intervenire sul tema e' l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, che sollecita l'avvio di un dibattito serio sul tema. "La fecondazione artificiale le malattie genetiche ereditarie, i drammatici effetti che esse comportano sul feto, la necessita' di capire tutte le conseguenze delle diagnosi preimpianto devono trovare terreno fertile in un dibattito scientificamente serio e costruttivo. Non possiamo chiudere le porte davanti a casi dolorosi della vita che obbligano la politica a riflettere e a dare risposte coerenti. La scienza e la bioetica credo debbano trovare soluzioni equilibrate. Pertanto dire no a priori, con motivazioni ideologiche, non e' giusto e non puo' far parte del bagaglio culturale di una societa' liberale. Quale assessore alla Salute di Milano, ho il dovere di aprire un serio dibattito su questo tema".

28 maggio 2008

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