mercoledì 21 maggio 2008

Nel 2006 quasi 8mila bambini nati grazie alla fecondazione assistita

Sono 7.507 i bambini nati da tecniche di procreazione medicalmente assistita da 52.206 coppie nel corso del 2006. E' quanto risulta dal rapporto 2007 del Ministero della Salute sulla procreazione assistita, depositato il 16 maggio in Parlamento. Un dato uguale percentualmente a quello del 2005, con il 17,4% dei nati rispetto ai pazienti trattati. Un dato in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, dove si registra un aumento delle percentuali di gravidanze "in provetta". In aumento invece le gravidanze gemellari, specie tra le pazienti piu' giovani: circa il 18% dei parti sono gemellari, o addirittura parti trigemini (circa il 3%) o quadrigemini. Un dato, sottolinea l'ex Ministro della Salute Livia Turco nella premessa al documento, che "conferma le riflessioni critiche relative al dettato di legge, che si affidano al dibattito istituzionale e scientifico". Il riferimento e' alla consuetudine, indotta dal divieto di congelare gli embrioni, ad impiantare insieme i tre embrioni consentiti dalla legge 40. "L'analisi dei dati - si legge infatti nelle conclusioni del rapporto - rileva come in piu' della meta' dei trasferimenti effettuati vengano utilizzati tre embrioni, questo aumenta il rischio di gravidanze gemellari, soprattutto su pazienti in giovane eta'. Questo fenomeno, che avevamo soltanto ipotizzato nella precedente relazione, ha trovato conferma grazie all'introduzione di nuove variabili nelle schede di raccolta dati". Complessivamente, sono 342 i centri dove sono state trattate con tecniche di Pma 52.506 coppie, e iniziati 70.695 cicli. Ottenute 10.608 gravidanze, con 2.500 perse al follow up. Delle 8.108 gravidanze monitorate sono nati vivi 7.507 bambini. Nel dettaglio, con le tecniche di primo livello, cioe' di inseminazione semplice, sono state trattate 18.431 coppie, con 1.199 nati vivi (l'8,3% parti gemellari, l'1,4% trigemini, lo 0,2% quadrupli). Mentre hanno fatto ricorso alle tecniche di secondo e terzo livello 30.274 coppie, con 5.128 nati vivi, di cui il 18,4% parti gemellari e il 3,3 per cento trigemini. Dati che aumentano tra le under 29, che hanno avuto il 24,6% di gravidanze gemellari, e il 4,3% trigemine. Numeri che dimostrano, si legge nel rapporto, che "il dettato della legge penalizza le donne piu' giovani, in quanto la percentuale di tali gravidanze e' superiore, con i conseguenti rischi per la salute delle donne e dei nati". Quanto ai centri autorizzati, si registra un lieve incremento, "con una differenza strutturale per cio' che concerne la distribuzione dei cicli effettuati in centri pubblici piuttosto che in privati", in particolare con una prevalenza di ricorso a centri privati nel sud rispetto al nord del Paese. Secondo il rapporto, malgrado il lieve incremento nell'offerta dei cicli, "permane tuttavia un'offerta ancora inadeguata e particolarmente eterogenea in termini di distribuzione regionale".

Secondo Filomena Gallo, Presidente dell'Associazione Amica Cicogna e Vice Segretario Associazione Coscioni, i dati sulla procreazione medicalmente assistita resi noti 'non sono una sorpresa', e confermano il fallimento della legge. 'Le tecnologie migliorano all'estero, dove ci sono piu' gravidanze con meno tentativi, mentre qui ad aumentare sono solo le gravidanze gemellari che danno rischi per la salute - afferma Gallo - questa legge all'articolo uno sostiene di voler tutelare la salute di tutti i soggetti della procreazione, ma di fatto non lo fa. Lo testimonia il numero di parti trigemini, che notoriamente hanno un'alta probabilita' di aborto spontaneo e il 20% di nati disabili'. Secondo Gallo sarebbe auspicabile una modifica della legge in senso contrario a quello richiesto da alcuni esponenti della maggioranza in questi giorni: 'In qualsiasi stato civile una legge che per due anni di fila si dimostra fallimentare sarebbe gia' stata modificata - afferma - noi speriamo che riprenda il dibattito, anche se questa e' la stessa maggioranza che ha emanato la legge e c'e' poco da sperare. Sarebbe meglio affermare che queste tecniche sono vietate in Italia, piuttosto che applicarle in questo modo'.

Dichiarazione della sen. Donatella Poretti (Radicali-PD):
Dispiace dover commentare la relazione annuale sulla legge 40 in materia di procreazione medicalmente assistita basandosi non sulla lettura della relazione stessa e dei dati in essa contenuta, ma sui commenti di chi evidentemente vi ha avuto accesso. Dispiace dover rilevare che la relazione consegnata al Parlamento oggi non e’ ancora disponibile ai parlamentari, ma solo sui lanci delle agenzie di stampa e percio’ dobbiamo fidarci di quanto afferma il ministro della Salute uscente Livia Turco e l’attuale sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella. Peccato che i due commenti vadano in direzioni opposte. Il ministro uscente conferma le riflessioni critiche alla legge e fornisce il dato preoccupante, da un punto di vista sanitario, dell’aumento dei parti gemellari, un dato solo ipotizzato nella relazione precedente. Il sottosegretario entrante, invece, sostiene che la legge non va cosi’ male visto che aumentano i bambini nati con queste tecniche e i centri che le praticano; solo un dato viene letto negativamente: l’eta’ sempre piu’ avanzata delle donne che vi accedono. Un dato che purtroppo dipende poco dalla legge 40 ma dalle politiche sociali e dall’organizzazione della societa’, che fanno si’ che le donne decidono di diventare madri sempre piu’ tardi e che la infertilita’ e sterilita’ e’ un problema in aumento.
Se i dati sui successi delle tecniche sono da imputarsi a tecniche che si perfezionano sempre di piu’, il raffronto interessante e’ da farsi sul fenomeno dei parti gemellari, parto a rischio non solo di aborto spontaneo ma anche di alta percentuale di probabilita’ di nascere con disabilita’.
Sara’ comunque interessante aprire un dibattito su questa relazione una volta che si insedieranno le commissioni parlamentari, ossia nel giro al massimo di una decina di giorni. In particolare io sollecitero’ la commissione Igiene e Sanita’ del Senato a mettere questo dibattito tra le prime sedute della commissione.

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