giovedì 1 maggio 2008

Cara Turco, ce l'hai fatta

Cara Turco,
ce l'hai fatta, quasi fuori tempo massimo, a dare il via alle nuove linee guida per la fecondazione assistita. Adesso diranno che è un blitz a poche ore dal cambio di governo, ma forse hai tolto alla nuova maggioranza una patata bollente, una responsabilità che nessuno vorrebbe prendersi.

Finalmente è possibile anche in Italia fare una diagnosi preimpianto, ossia capire prima se un bambino che nascerà grazie alla fecondazione artificiale si porterà dietro il rischio di una grave malattia oppure no. Questo consentirà alle donne una scelta consapevole, che non significa affatto rinunciare alla maternità, ma decidere sapendo a che cosa si va incontro.

Chi, per ragioni morali o di fede, riterrà di andare avanti, di realizzare una fecondazione a rischio, lo farà con tutto il supporto necessario, medico e psicologico, come dice la legge. Chi invece non se la sentirà, avrà uno strumento scientificamente serio a disposizione, senza sentirsi costretto a emigrare a pagamento.

Penso a me stesso, e ti ringrazio. Se avessi avuto una possibilità di questo genere, magari venti anni fa, avrei anche potuto pensare di cercare di far nascere un figlio mio, anche se la mia malattia genetica, l'osteogenesi imperfetta, ha un'altissima probabilità di essere trasmessa. Nel dubbio ho sempre scartato questa ipotesi, non perché non ritenga la mia una vita piena e degna di essere vissuta, ma perché ho sempre pensato che non avevo il diritto di imporre un destino difficile a un'altra creatura, a mio figlio, in modo consapevole e volontario.

La diagnosi preimpianto mi avrebbe permesso di tentare un destino positivo. Il progresso scientifico e della ricerca permette adesso queste scelte in maggiore serenità e si tratta di un diritto, non di un obbligo, e dunque, cara Turco, grazie per aver avuto il coraggio, sia pure all'ultimo momento, di osare una firma che sicuramente ti attirerà polemiche e risposte velenose. Penso alle associazioni e alle persone che hanno atteso da anni questo passaggio. Oggi è davvero una buona giornata per tutti loro.


Franco Bomprezzi
Presidente nazionale della UILDM, Unione Lotta alla Distrofia Muscolare

1 commento:

nathan ha detto...

Grazie Presidente,
avere dalal nostra parte persone di questo spessore ci fa capire di non essere soli.
La mamma di Nathan