venerdì 26 giugno 2009

Protesta via blog contro il San Raffaele «Non rispetta la legge sulla fecondazione»

Corriere della Sera - 26 giugno 2009 - Pagina 2

«Si rifiuta di congelare gli embrioni». Il primario Ferrari: nessuna violazione

Sui blog monta la protesta delle donne in cerca di un figlio contro il San Raffaele. «Hanno deciso che continueranno ad applicare la legge 40 come se nulla fosse cambiato dopo la sentenza della Corte Costituzionale» (messaggio dell' 8 giugno, ore 13.01). «A me due giorni fa la dottoressa Maria Teresa Potenza ha detto assolutamente no al congelamento degli embrioni, il loro comitato etico l' ha vietato» (15 giugno, 20:01). «Il San Raffaele applica le legge pre-sentenza, quindi è ovvio che non congela. Mi domando come facciano a restare aperti» (15 giugno, 22:02). La querelle nasce perché l' 8 maggio la Corte costituzionale ha cambiato la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Dopo 5 anni di polemiche la Consulta ha fatto cadere il limite di fecondare solo 3 ovociti e di trasferire contemporaneamente nell' utero tutti gli embrioni prodotti. Il medico, dunque, può scegliere sulla base dell' età e delle condizioni cliniche della coppia di fecondare più di 3 uova per offrire maggiori chance di concepimento alle pazienti: una parte degli embrioni viene trasferita nell' utero, quelli prodotti eventualmente in sovrannumero possono essere congelati per tutelare la salute della donna dal rischio di gravidanze plurigemine. A sorpresa crolla il divieto assoluto di congelare gli embrioni. Ma il provvedimento della Consulta si scontra con le scelte di bioetica. Una questione spinosa soprattutto per il San Raffaele, di fatto l' unico centro in Italia d' ispirazione cattolica a offrire la fecondazione in vitro. L' ospedale fondato da don Luigi Verzè è stato obbligato ad adeguarsi alle nuove norme, ma la crioconservazione degli embrioni deve restare - comunque - un evento eccezionale: i medici che lavorano in via Olgettina devono continuare a privilegiare il congelamento degli ovociti che d' ora in avanti viene offerto gratis (il suo costo era di oltre 700 euro). La decisione ha fatto insorgere le donne che hanno scritto al forum di www.cercounbimbo.net: la strada intrapresa dal San Raffaele viene vissuta come penalizzante dalle pazienti in cerca di un figlio (mille ogni anno quelle che si rivolgono al suo Centro scienze della natalità, con rimborsi del servizio sanitario di milioni di euro). Non ci sta, però, ad essere messo sotto accusa il direttore della Clinica ostetrico-ginecologica del San Raffaele, Augusto Ferrari: «Per noi, e con riguardo all' insegnamento del fondatore don Luigi Verzé, l' embrione, fin dal momento della sua costituzione, rappresenta una originale individualità, caratterizzata da un patrimonio genetico unico in grado di concretizzare una persona irripetibile, frutto di un disegno divino - dice -. Di qui l' onere di garantire all' embrione umano le migliori cure e attenzioni». Nei trattamenti di fecondazione assistita l' obiettivo del San Raffaele è duplice: «Offrire il miglior trattamento scientificamente possibile alla coppia ed evitare la criopreservazione degli embrioni - spiega Ferrari -. Non diciamo no al congelamento in assoluto, ma a quello considerato come una strategia di gestione della coppia infertile». L' ospedale di don Verzè teme il moltiplicarsi di embrioni abbandonati nei laboratori e la loro ipotetica distruzione. Ma in che cosa consistono, quindi, le nuove misure adottate dopo la sentenza della Consulta? «Nel caso di ottenimento di un numero di embrioni superiore a quello ragionevole per un singolo impianto - sottolinea Ferrari - si attiverà la coltura prolungata, con lo sviluppo di blastocisti». Il che vuol dire che il San Raffaele vuole attrezzarsi per fare crescere gli embrioni in vitro, anziché trasferirli subito nell' utero o congelarli. Quelli che sopravvivono a una selezione passiva saranno, poi, impiantati a 5/6 giorni di distanza. Per la donna potrebbero esserci più chance di restare incinta, ma la maggior parte degli embrioni è destinata a morire naturalmente. Di qui la perplessità delle donne.

Ravizza Simona

2 commenti:

michelle83 ha detto...

Mi sembra tutto molto strano..io sono in cura nel reparto scienze della natalità e nello specifico dalla dottoressa Potenza Maria Teresa. Il 4di novembre sono stata ricoverata x il pick up ed il 7novembre il transfer, ed avendomi prelevato 10 ovociti e impiantati 2 resto e' stato tutto congelato.

Fabio e Silvia ha detto...

Grazie michelle83 per il tuo commento. L'articolo riportato è del 2009 quindi due anni fa. Probabilmente le cose sono cambiate.