E' facile constatare quanto sia aumentato il numero di gemelli, e cio' dipende molto dalla fecondazione medicalmente assistita, che negli ultimi decenni ha conosciuto una forte crescita. Per avere maggiori possibilita' di successo, vengono impiantati nell'utero piu' embrioni, e cio' accresce l'eventualita' di parti gemellari o trigemini. Ora, una delle sfide della fecondazione in vitro (Fiv) consiste nel ridurre le gravidanze multiple, che sono piu' rischiose sia per la madre (ipertensione, diabete gestazionale, parto cesareo) sia per i neonati (prematurita'). Tra le soluzioni, c'e' quella d'impiantare embrioni un po' piu' maturi. La maggior parte degli embrioni che si trasferiscono nei trattamenti di FIV hanno tre giorni, ma se l'embrione e' buono e s'aspettano cinque giorni, quando giunge allo stato di blastocisti, le probabilita' di successo aumentano. Cosi' si puo' tentare un unico impianto ed eliminare il rischio di una gravidanza gemellare. Uno studio realizzato al Massachusetts General Hospital di Boston (Usa) rafforza l'idea di trasferire un unico embrione in fase di blastocisti. L'equipe dell'endocrinologo Aaron Styer ha dimostrato che la quota di gravidanze conseguite trasferendo una o due blastocisti e' praticamente uguale, e che il vantaggio di trasferirne una sola riduce il rischio di gravidanze multiple. L'unico problema e' che le blastocisti non si prestano a essere congelate, segnala Styer.
Aduc - 7 Ottobre 2008
Tribunale Bologna:"Eterologa è diritto"
10 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento