lunedì 10 novembre 2008

FECONDAZIONE: BASTA CON DICHIARAZIONI CHE CREANO FALSE ILLUSIONI

Dichiarazione di Giorgio Muccio, Avvocato. Consulente Legale di WARM, SISMER, e Associazione "Cerco un Bimbo". Filomena Gallo, Avvocato, Presidente Associazione Amica Cicogna ONLUS e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

Nonostante nostre già avvenute precisazioni continuano ad apparire su alcuni dei quotidiani in indirizzo notizie di stampa secondo le quali in Italia non sarebbe effettuabile la diagnosi pre impianto per accertare la presenza di anomalie cromosomiche e/o malattie genetiche. Ricordiamo ancora una volta che il TAR Lazio, su ricorso di Warm Associazione di strutture presieduta dal Prof. Antinori, con sentenza 21.1.2008, ha dichiarato illegittime le Linee Guida della legge 40/04 in materia di fecondazione assistita che imponevano una diagnosi solo osservazionale; ed ha così reso possibile la diagnosi pre impianto di cui si è detto, posto il fatto che non si tratta comunque di un trattamento con finalità eugenetica. In questo senso del resto si è espresso anche il Tribunale di Firenze che incidentalmente, ha dichiarato che la suddetta sentenza del TAR Lazio ha valore "erga omnes". Comprendiamo l'interesse a sostenere il contrario di alcuni, che avrebbero individuato tecniche alternative, ma in verità la diagnosi preconcepimento del primo globulo polare e' attuata, con successi ed insuccessi e da diversi d'anni, anche in Italia (da oltre 15 anni nel mondo-la prima pubblicazione è del 1988) sia con lo scopo di individuare anomalie genetiche che cromosomiche dell'ovocita onde inseminare solo quelli che appaiono "normali"; aumentando con ciò le percentuali di successo del trattamento. A questo proposito si sottolinea come in Italia, a seguito dell'analisi dell'assetto cromosomico, siano nati almeno 100 bambini sani con tale tecnica. Risulta pertanto evidente che non è stata "ideata" dal Dott. Fiorentino, o frutto di collaborazione tra l'Università 'La Sapienza' e il Laboratorio Genoma di Roma. Siamo pertanto costretti ad invitarVi a ripristinare immediatamente una corretta informazione; che, diversamente, continuerebbe a produrre un gravissimo danno non solo alle strutture che, attuano la diagnosi pre-impianto, ma soprattutto alle coppie che possono accedervi pur negli altri limiti imposti dalla legge italiana (già sottoposti a giudizio di legittimità costituzionale in corso), oltre alle coppie che dovessero ricorrere alla diagnosi del globulo polare sulla base di una da Voi riportata apparente garanzia d'efficacia (del tutto evidente nel caso de "Il Giornale" e de "La Stampa") infondata dal momento che, la diagnosi sul globulo polare per l'individuazione di anomalie cromosomiche, ad oggi, ha amplissimi margini di fallibilità (circa il 40%). Deve essere poi rimarcato come, nell'entusiasmo di evidenziare l'adozione di una tecnica che risolverebbe i problemi etici della diagnosi pre-impianto, non sia stata colta un'altra rilevante questione etico-giuridica, comunque posta dall'effettuabilità della diagnosi pre-impianto: cioè se sia etico e costituzionalmente corretto, ai sensi dell'art 32 della Costituzione, escludere l'accesso delle coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche, ai trattamenti di procreazione assistita (ai sensi dell'art. 4 comma 1 della legge 40/04) posto che loro, e l'eventuale concepito, ne ricaverebbero evidenti benefici alla salute. Ma, fino ad allora, tali coppie dovranno recarsi all'estero.

Avv. Giorgio Muccio
Associazione Luca Coscioni - 10 Novembre 2008
http://www.lucacoscioni.it/fecondazione_basta_con_dichiarazioni_che_creano_false_illusioni

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