giovedì 3 dicembre 2009

Uteri in affitto: «Striscia la notizia» smaschera il vigile mediatore

Corriere della Sera - 03 dicembre 2009

Un agente di polizia urbana, con la moglie ucraina, aveva avviato un business per aggirare le leggi

MILANO - Lo ha smascherato «Striscia la notizia». Lui, vigile urbano di Milano, era il tramite tra chi voleva avere un figlio e non poteva averne, e una struttura di Kiev (Ucraina) dove invece si possono «affittare uteri», scegliendo il tipo di donna che più ti aggrada per farla diventare «mamma». Il trucco? Pensava a tutto il «ghisa», che per il servizio chiedeva 3-5 mila euro di anticipo, per un costo finale di circa 30 mila euro. La madre «surrogata» ucraina, dopo aver partorito, rinunciava al bimbo. Quindi il padre italiano ne chiedeva la paternità e la sua compagna, o moglie, dichiarava di essere la madre naturale del piccolo. Insomma un figlio di italiani nato nella capitale ucraina. Eludendo le leggi italiane che proibiscono la fecondazione eterologa.
Un business a tanti zeri, per poter sostenere anche le spese di un avvocato, di un notaio, della finta madre, della struttura dove avveniva il parto. Un commercio illecito lucroso, che il «ghisa» era riuscito a mettere in piedi, grazie anche ad una moglie ucraina con la quale gestiva un’agenzia matrimoniale, pubblicizzata online su Internet. Lui, Raimondo T., 37 anni, da almeno 12 nel corpo, è in servizio part-time alla Zona 6, in via Sant’Abbondio, al Gratosoglio. Con i colleghi si vantava di andare in giro in Mercedes, di avere computer e telefonini sempre di ultima generazione. Insomma di avere tanti soldi. Adesso il comandante della Polizia municipale, Tullio Mastrangelo, ha disposto delle indagini che ha affidato alla squadra Investigativa. «All’esito della quali — ha sottolineato il numero uno di piazza Beccaria — se ne emergeranno i presupposti, sarà informata l’autorità giudiziaria e gli organi istituzionali della civica amministrazione».

Michele Focarete

Nessun commento: