giovedì 3 luglio 2008

Legge 40, difendiamo le linee guida

Salute di Repubblica - 3 luglio 2008

di Maria Antonietta Farina Coscioni *

Non è la nostra legge, la legge che noi Radicali e dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica avremmo voluto; anzi, abbiamo fatto di tutto, perché venisse abrogata. Parlo della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, e che più propriamente dovrebbe esser chiamata: legge sul proibizionismo riproduttivo e scientifico. Di modifiche, ormai nessuno parla più, come se i tanti problemi che ha comportato siano svaniti; e dire che a suo tempo si assicurava: approviamo la legge per "scongiurare il Far West" (che peraltro non c'era), poi ci impegniamo tutti a perfezionarla, rivederla, modificarla, migliorarla... Niente invece.

Per contro, nessuno degli effetti previsti è stato disatteso: riduzione delle nascite, aumento delle gravidanze plurime con i rischi che comportano, aumento dei costi, dei problemi fisici e psicologici delle coppie, distruzione degli embrioni abbandonati, forte penalizzazione della ricerca scientifica... E naturalmente accade quello che si era subito paventato: l'aumento del "turismo" procreativo all'estero. Con la legge 40, per quel che riguarda la regolamentazione delle tecniche di PMA, l'Italia riesce a totalizzare il maggior numero di divieti di tutti gli altri paesi europei messi insieme.

Nel giugno scorso l'ex ministro della Salute Livia Turco ha emanato le nuove linee-guida. Un atto dovuto perché erano scadute da dieci mesi. E così si è sanata una grave situazione di mancato rispetto della legge. Un provvedimento, per entrare nel merito, non completamente soddisfacente, anche se un passo in avanti importante è stato fatto per favorire la scelta autonoma e responsabile della donna, pur nei margini strettissimi della legge 40 e per l'eliminazione del divieto di analisi pre-impianto che non sia limitata all'analisi osservazionale, recependo le sentenze emesse in più occasioni dalla magistratura. Un risultato cui si è giunti anche per la mobilitazione dell'Associazione Luca Coscioni e del Partito Radicale.

A quanto pare non è finita, e ci si dovrà impegnare per respingere l'offensiva che il centro-destra ha in animo di scatenare, con una mozione firmata da centotrenta parlamentari del PDL e dell'UDC, in cui si chiede che queste linee-guida siano ritirate. E' necessario e urgente rispondere a questa sfida rilanciando l'impegno perché la possibilità prevista con le attuali linee-guida, sia estesa anche a pazienti non sterili, e non solo a chi è infetto da HIV o epatite. Per queste ragioni, con numerose associazioni di malati, l'Associazione Luca Coscioni ha lanciato un appello perché le attuali linee guida non siano abrogate.

* Deputata radicale nel PD e Co-presidente Associazione Luca Coscioni

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