sabato 6 febbraio 2010

Viaggi troppo cari riservati solo ai ricchi

Repubblica — 06 febbraio 2010 pagina 23 sezione: CRONACA

«Mio marito Giuseppe è operaio, io sono casalinga. Abbiamo trent' anni superati da poco eppure ci conosciamo e ci vogliamo bene da una vita: dodici anni passati insieme, otto da sposati. Anni in cui abbiamo cercato di avere un figlio, prima naturalmente, poi anche con inseminazioni. Nulla, una delusione, una sofferenza ogni mese», racconta Anna. Poi la scoperta, il marito è sterile: azospermia, dovuta a un cromosoma in più nel suo Dna. L' unica soluzione possibile era la donazione ma non potendola fare in Italia la coppia è andata in Svizzera, a Lugano. «Lì mi hanno sottoposta per 4 volte a fecondazione in vitro con donatore. Sono rimasta incinta ma ho perso il bambino e ora siamo veramente disperati: sia per lo stress sia per il costo alto di queste procedure che non possiamo più permetterci. Mio marito è in cassa integrazione, soldi non ce ne sono. Dobbiamo rinunciare al nostro sogno, mentre chi ha soldi può andare all' estero e continuare a sperare? Vorrei poter avere un figlio in Italia, non capisco perché la legge ce lo impedisce come se facessimo qualcosa di male, di sbagliato, di ingiusto. Io non penso che stiamo facendo qualcosa di male».

c.p.

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