sabato 6 febbraio 2010

Io, cittadina di serie B non posso essere madre

Repubblica — 06 febbraio 2010 pagina 23 sezione: CRONACA

«Sogni una famiglia, fai progetti e poi un giorno ti dicono no, non c' è più niente da fare. Per te i giochi sono chiusi: menopausa precoce a 35 anni», racconta Stefania, libera professionista come il marito, coetaneo. Una donna combattiva, che non rinuncia, che considera l' essere genitore «un discorso complesso non solo questione di geni», e proprio per questo ha deciso anche di avviare le pratiche per fare un' adozione, anche se i tempi lunghi della burocrazia la spaventano un po'. Ma non rinuncia. Non ci sta all' idea che in Italia le sia vietato provare ad avere un figlio. «L' eterologa, la donazione di un ovocita, è l' unica strada possibile per diventare madre visto che sono in menopausa, come accade normalmente a 50 anni passati». Ma in Italia la donazione di gameti è vietata. «Io non voglio stare al di fuori dalla legge, ma la legge è ingiusta perché mi tratta come una cittadina di serie B. Chi ha pochi ovuli ha qualche possibilità, fa la stimolazione ormonale, la fecondazione assistita. Per me nulla, accetti e basta, o fai la fuorilegge e vai all' estero. Per questo ricorro, sperando che la mia storia, il mio dolore, il senso di vuoto servano a far cambiare le cose. Ad evitare in futuro ad altri le mie stesse sofferenze».

c.p.

Nessun commento: