martedì 21 luglio 2009

La clinica che comprava ovuli a 200 euro

Corriere della Sera - 21 luglio 2009 - Pagina 19

A Milano Una consulente del Niguarda: mi hanno contattata ma non sono mai stata nella struttura

MILANO - Avere un figlio con la fecondazione in vitro costava tra 10 e 15 mila euro. Se bisognava ricorrere a un ovulo donato il prezzo saliva, e di molto. Alla giovane romena donatrice non andavano che un paio di centinaia di euro, ma sono stati proprio questi «spiccioli» a far finire nei guai con la giustizia la clinica Sabyc di Bucarest meta ogni anno di decine di coppie italiane, israeliane e inglesi alla disperata ricerca di una maternità. Tre persone sono state arrestate dalla polizia romena per aver fatto commercio di cellule umane. Sono sempre di più italiani che loro malgrado si danno al turismo riproduttivo. Viaggi della speranza che portano le coppie in paesi dove la normativa sulla riproduzione assistita è meno restrittiva che in Italia. Ma siccome non tutti possono permettersi le esclusive e costose cliniche della vicina Svizzera, cominciano a farsi strada i più economici centri medici dei Paesi dell' Est europeo. Uno di questi è la clinica Sabyc. Fondata nel 1999 da una famiglia di medici israeliani, dal suo sito Internet vanta di essere il terzo centro privato romeno nella fertilizzazione in vitro e si dice in grado di offrire «servizi medici di alta qualità». Ambiente curato, mezzi diagnostici e terapeutici di livello occidentale, la struttura sanitaria di Iom Mihalache boulevard dichiara che fino ad oggi ha garantito un figlio al 33% delle 1.200 coppie sottoposte a trattamento. In contatto con «conosciuti centri» israeliani, la Sabyn afferma di aver «chiesto l' assistenza e il supporto di esperti specialisti famosi nei settore», tra i quali annovera alcuni israeliani e la dottoressa Cornelia Sparios, consulente androloga dell' Ospedale Niguarda di Milano. «Mi hanno contattata - dichiara all' agenzia Apcom l' androloga romena di cittadinanza italiana - ma non sono mai stata a Bucarest nella struttura. Dopo che ho accettato, alcune persone mi hanno informata che in quella clinica facevano cose strane». Altro che strane, deve aver ritenuto la Direzione investigativa contro il crimine organizzato e il terrorismo di Bucarest, i cui uomini tra domenica e lunedì hanno fatto irruzione nella casa di cura. Gli agenti hanno trovato una trentina di persone in attesa di sottoporsi ai trattamenti ed hanno arrestato il proprietario, il ginecologo israeliano Harry Mironescu, suo figlio Yair e Cecilia Borzea, responsabile delle relazioni con i clienti e con le donatrici, accusati di aver organizzato un traffico di ovuli umani. Ad altre due persone è stato imposto il divieto di espatrio. Una ventina gli indagati, sono stati sequestrati documenti, computer e circa 200mila euro in contanti. La polizia ha interrogato una sessantina di persone tra impiegati e infermieri della clinica e donatrici. Si tratta di donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni alle quali, secondo l' accusa, la clinica pagava tra gli 800 e i mille lei (188-235 euro circa) a donazione.

Guastella Giuseppe

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