martedì 25 maggio 2010

Revelli: 'Non tocca ai medici giudicare'

Repubblica — 25 maggio 2010 pagina 3 sezione: TORINO

«Dal punto di vista del buon senso, il limite è quello dei cinquant' anni. Ma dal punto di vista etico non tocca ai medici giudicare. Non esistono ricerche sulla crescita dei bambini nati da madri "attempate", almeno che io sappia. Non tocca ai ginecologi parlare, ma certo nei nostri centri una richiesta del genere sarebbe stata garbatamente respinta». Il professor Alberto Revelli, responsabile della fecondazione assistita al Sant' Anna, commenta così il caso che in queste ore fa discutere in ospedale e in città. Esistono limiti fissati per legge? «No. Molte pratiche, come l' ovodonazione (il trasferimento dell' ovocita di una donna giovane nell' utero della madre ricevente, e la successiva fecondazione col seme del partner o di un donatore, ndr) sono vietate in Italia. Ma una volta realizzate non possono certo venir penalizzate. E sul piano psicologico non tocca ai medici giudicare». Ma qual è il limite condiviso dai medici italiani? «Nella mia esperienza, condivisa da molti colleghi, non è opportuno proporre terapie per la fertilità a donne che hanno superato i cinquant' anni. Questo non tanto pensando alla salute della madre, che ad esempio con l' ovodonazione corre rischi minimi, ma alla differenza di età tra la donna e il bimbo che potrebbe nascere: oltre i cinquanta si supera di troppo il divario che la natura stessa ha previsto». Quali sono le motivazioni che spingono donne anche anziane a cercare un figlio a tutti i costi? «Possono essere i più diversi. C' è chi ha divorziato e poi incontrato un nuovo compagno, chi si è decisa troppo tardi, e molti casi di donne anche giovani che perdono precocemente la fertilità. Per queste ultime, l' ovodonazione può essere davvero risolutiva, benché purtroppo la legge italiana la escluda, e in generale è un metodo che annulla il rischio genetico (l' ovocita appartiene a una donna giovane) e limita anche i rischi per la futura madre, al di là di quelli strettamente connessi a gravidanza e parto dopo i quarant' anni»


(v.sch.)

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