mercoledì 30 aprile 2008

Legge 40. In Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida

Comunicato n. 128 30 aprile 2008

Ministero della Salute
UFFICIO STAMPA

Legge 40. In Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida
Turco: “un decreto nel segno della rigorosa applicazione della legge,
della responsabilità verso gli operatori e per una piena tutela
della salute della donna e del nascituro”

Le nuove linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, previste dall’articolo 7 della legge 40 del 2004, saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, 30 aprile 2008.
Il decreto, che aggiorna le precedenti linee guida del 21 luglio 2004, è stato firmato dal Ministro della Salute Livia Turco lo scorso 11 aprile, all’indomani del pronunciamento da parte del Comitato di presidenza del Consiglio superiore di sanità, avvenuto il 9 aprile.
Si è così concluso l’iter di emanazione di questo provvedimento, secondo quanto previsto dalla stessa legge 40 che indica la necessità di un aggiornamento delle linee guida almeno triennale in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica e da attuarsi avvalendosi dell’Istituto superiore di sanità e previo parere del Consiglio superiore di sanità.
Quest’ultimo si è espresso due volte: la prima, con parere del 19 luglio 2007, quando rilevò la sussistenza dei presupposti tecnico-scientifici per l’aggiornamento delle linee guida, fornendo altresì una serie di indicazioni di merito al Ministro della Salute finalizzate al miglioramento delle vecchie linee guida; la seconda, il 9 aprile scorso, quando ha sottolineato la coerenza del testo delle nuove linee guida, per la parte di pertinenza, con il suo precedente parere del 19 luglio.
Queste le principali novità delle nuove linee guida:
la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) viene estesa anche alla coppia in cui l’uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, e in particolare del virus HIV e di quelli delle Epatiti B e C, riconoscendo che tali condizioni siano assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla PMA. In questi casi c’è infatti un elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo. Un rischio che, di fatto, preclude la possibilità di avere un figlio a queste coppie;
l’indicazione che ogni centro per la PMA debba assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore;
l’eliminazione dei commi delle precedenti linee guida che limitavano la possibilità di indagine a quella di tipo osservazionale e ciò a seguito delle recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del TAR Lazio dell’ottobre 2007. Questa sentenza come è noto ha infatti annullato le linee guida precedenti proprio in questa parte, ritenendo tale limite non coerente con quanto disposto dalla legge 40.


Dichiarazione del Ministro della Salute Livia Turco
“Queste nuove linee guida sono il frutto di un lavoro rigoroso finalizzato a due precisi obiettivi: la piena e corretta applicazione della legge 40 e la necessità di fornire idonee e puntuali indicazioni agli operatori sanitari alla luce delle nuove risultanze cliniche e del mutato quadro di riferimento giuridico scaturito da ripetuti interventi della magistratura sulle precedenti linee guida. Sono convinta che il decreto oggi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale abbia centrato questi due obiettivi.
Abbiamo infatti recepito, come previsto dalla legge, avvalendoci dell’Istituto Superiore di Sanità, il parere del Consiglio Superiore di Sanità con tutte le indicazioni ivi contenute. In particolare abbiamo recepito le indicazioni mirate ad ampliare la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita anche per quei soggetti sieropositivi a virus di malattie sessualmente trasmissibili, per i quali è stato riconosciuto uno stato di infertilità “di fatto” e che da oggi potranno, se lo vorranno, avere dei figli senza correre il rischio di infettare la partner e il nascituro stesso. E abbiamo altresì recepito le indicazioni a implementare il sostegno psicologico alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, durante tutto il percorso assistenziale, prima, durante e dopo l’effettuazione delle tecniche o anche a seguito del fallimento delle stesse.
Abbiamo dato una risposta a quanti, operatori e cittadini, richiedevano chiarezza sulla possibilità di effettuare diagnosi preimpianto, chiarendo che le linee guida, in quanto tali, non possono prevedere divieti che non siano già contemplati nella legge stessa. Per questo, il nuovo testo delle linee guida non contempla più la limitazione alla sola diagnosi osservazionale, mantenendo comunque il divieto di qualsiasi diagnosi a fini eugenetici così come previsto dall’articolo 13 della legge 40. E ciò in coerenza con l’evoluzione dell’ordinamento, testimoniata da diversi pronunciamenti della Magistratura, sia ordinaria che amministrativa, ed in particolare quello del Tar del Lazio che ha annullato la parte delle precedenti linee guida in cui si limitano le indagini sullo stato di salute dell’embrione a quelle di tipo osservazionale.
In proposito voglio poi sottolineare il mio auspicio che, anche in questo campo, si recuperi maggiore serenità e fiducia nei confronti della comunità scientifica e degli operatori, affidando loro l’approfondimento necessario sulla complessità dei temi relativi all’accuratezza e affidabilità delle indagini diagnostiche genetiche nell’ambito della procreazione assistita e nell’ambito della medicina prenatale. Solo una responsabile autonomia della comunità scientifica può infatti valutare, caso per caso, le soluzioni e i percorsi diagnostici, clinici e terapeutici più idonei per garantire il pieno rispetto dei principi costituzionali del diritto alla salute, della dignità della persona e della tutela della vita.
Nel presentare queste linee guida penso sia inoltre doveroso ricordare quanto, durante il mio incarico di Ministro della Salute, ho considerato come compito prioritario e qualificante del mio mandato per l’applicazione dell’articolo 2 della legge 40, relativo alla prevenzione delle cause di sterilità e infecondità. A tal fine abbiamo infatti finanziato specifici progetti di ricerca, sia dell’Istituto di Sanità che di altri enti. Studi e ricerche che avranno come scopo la prevenzione e l’analisi delle cause dell’infertilità, l’individuazione di nuovi strumenti per l’informazione e la conoscenza sulla salute riproduttiva dei giovani, sulla conservazione della fertilità nei pazienti oncologici, sulle procedure innovative per l’identificazione dei fattori etiopatogenetici dell’infertilità maschile, sulla valutazione degli effetti delle radiazioni ionizzanti sulla spermatogenesi umana, nonché della qualità dei gameti, sulla criopreservazione degli ovociti e sul follow-uop dei nati a seguito di queste tecniche, su cicli singoli di trattamento da tecniche di PMA e sui nati, sulla valutazione di polimorfismi genetici correlati con risposta alla stimolazione ovarica controllata e infine sull’incidenza delle coppie italiane che si rivolgono a centri esteri per l’applicazione di tecniche di PMA.
In relazione all’evidenza che in Italia le pazienti arrivano in età avanzata ad una diagnosi di infertilità, ho poi considerato precisi obiettivi di salute pubblica la prevenzione primaria delle cause della infertilità, l’informazione corretta alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, le campagne di informazione rivolte a tutta la popolazione, a partire dai giovani e, più in generale, la tutela della salute riproduttiva.
Infine, sempre in relazione all’articolo 2 della legge, condivido quanto suggerito dal Consiglio superiore di sanità nel suo parere del luglio scorso per “implementare, a scopo di ricerca, lo studio del primo corpuscolo polare; implementare gli studi sulle tecniche di criopreservazione e scongelamento degli ovociti per garantirne una migliore qualità in caso di successivi tentativi di impianto; favorire l’estensione di tali tecniche ai centri di procreazione assistita; garantire alle coppie equità di accesso ai trattamenti di procreazione assistita su tutto il territorio nazionale, in termini di competenza professionale, efficienza organizzativa e sicurezza nell’erogazione delle prestazioni, anche per limitare il fenomeno della migrazione interna delle coppie”.
Come condivido, e mi auguro che possa essere ugualmente recepito dal mio successore, il suggerimento del Css riguardo all’”istituzione di un tavolo di confronto che valuti le problematiche connesse al raggiungimento di una migliore efficacia e sicurezza delle tecniche, nel rispetto dei principi costituzionali di tutela della salute delle donne”, oltre alla indicazione della raccolta dei dati relativi alle tecniche di fecondazione assistita “in forma disaggregata per una più completa ed articolata valutazione dei risultati”.

Sul sito www.ministerosalute.it il testo delle nuove linee guida e i documenti

11 commenti:

Fabio e Silvia ha detto...

Fecondazione, abolita dalla legge
il divieto di diagnosi preimpianto

ROMA - Le nuove linee guida alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita sono una realtà. Il decreto del ministro della Salute Livia Turco, firmato lo scorso 11 aprile, esce oggi in Gazzetta Ufficiale. Tra le novità più salienti, rispetto al vecchio testo, il fatto che sono stati eliminati i commi che vietavano la diagnosi preimpianto, dopo le recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del Tar Lazio dell'ottobre 2007.

La Repubblica (30-04-2008)

Fabio e Silvia ha detto...

Il decreto aggiorna quello precedente pubblicato in Gazzetta il 16 agosto 2004

Fecondazione: nuove linee guida cancellano divieto diagnosi preimpianto

I portatori di malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv potranno accedere alle tecniche di fecondazione assistita


Livia Turcvo (Lapresse)
ROMA - Sono state pubblicate sulla gazzetta ufficiale le nuove linee guida alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita firmate dal ministro della Salute Livia Turco. Tra le novitá più salienti, rispetto al vecchio testo l'eliminazione di commi relativi al divieto della diagnosi preimpianto, dopo le sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del Tar Lazio dell'ottobre 2007.
Con le nuove norme i portatori di malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv potranno accedere alle tecniche di fecondazione assistita. Il decreto, a lungo atteso dalle associazioni di pazienti, aggiorna quello precedente, del 16 agosto 2004.


TURCO: «CON DECRETO PIENA APPLICAZIONE LEGGE» - «Queste nuove linee guida sono il frutto di un lavoro rigoroso finalizzato a due precisi obiettivi: la piena e corretta applicazione della legge 40 e la necessità di fornire idonee e puntuali indicazioni agli operatori sanitari alla luce delle nuove risultanze cliniche e del mutato quadro di riferimento giuridico scaturito da ripetuti interventi della magistratura sulle precedenti linee guida. Sono convinta che il decreto oggi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale abbia centrato questi due obiettivi». Lo ha sottolineato Livia Turco annunciando l'emanazione delle nuove linee guida.
Il ministro ha spiegato che è stato recepito, come previsto dalla legge, con l'aiuto dell'Istituto Superiore di Sanità, il parere del Consiglio Superiore di Sanità con tutte le indicazioni contenute. In particolare, ha aggiunto il ministro, sono state recepite le indicazioni per ampliare la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita anche per quei soggetti sieropositivi a virus di malattie sessualmente trasmissibili, per i quali è stato riconosciuto uno stato di infertilità «di fatto» e che da oggi potranno, se lo vorranno, avere dei figli senza correre il rischio di infettare la partner e il nascituro stesso. «E abbiamo altresì recepito - ha aggiunto Turco - le indicazioni a implementare il sostegno psicologico alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, durante tutto il percorso assistenziale, prima, durante e dopo l'effettuazione delle tecniche o anche a seguito del fallimento delle stesse».

LE NOVITA' - Queste le principali novità delle nuove linee guida:
1) La possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) viene estesa anche alla coppia in cui l’uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, e in particolare del virus HIV e di quelli delle Epatiti B e C, riconoscendo che tali condizioni siano assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla PMA. In questi casi c’è infatti un elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo. Un rischio che, di fatto, preclude la possibilità di avere un figlio a queste coppie;

2) L’indicazione che ogni centro per la PMA debba assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore;

3) L’eliminazione dei commi delle precedenti linee guida che limitavano la possibilità di indagine a quella di tipo osservazionale e ciò a seguito delle recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del TAR Lazio dell’ottobre 2007. Questa sentenza come è noto ha infatti annullato le linee guida precedenti proprio in questa parte, ritenendo tale limite non coerente con quanto disposto dalla legge 40.


Il Corriere della Sera 30 aprile 2008

Fabio e Silvia ha detto...

Fecondazione, via il divieto diagnosi preimpianto

DisclaimerRoma - Le nuove linee guida alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita sono una realtà. Il decreto del ministro della Salute Livia Turco, firmato lo scorso 11 aprile, esce oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Tra le novità più salienti, rispetto al vecchio testo, il fatto che sono stati eliminati i commi che vietavano la diagnosi preimpianto, dopo le recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare di quella del Tar Lazio dell’ottobre 2007.

Le principali novità delle nuove linee guida riguardano l’eliminazione dei commi del testo precedente "che - spiega il ministero della Salute in una nota - limitavano la possibilità di indagine solo a quella di tipo osservazionale". Il nuovo testo annulla le linee guida precedenti proprio in questa parte, ritenendo tale limite non coerente con quanto disposto dalla legge 40.

La seconda novità riguarda la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) anche alla coppia in cui l’uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili. Dunque via libera alle tecniche di Pma per malati di Aids ed epatite B e C. Un’estensione motivata dal fatto che "queste condizioni sono assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla fecondazione assistita. In questi casi c’è infatti un elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo. Un rischio che, di fatto, preclude la possibilità di avere un figlio a queste coppie".

Il terzo nodo affrontato dalle nuove linee guida firmate dalla Turco prevede che "ogni centro per la Pma debba assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore".

Il Giornale 30 aprile 2008

Fabio e Silvia ha detto...

Legge 40, il ministro Turco aggiorna le linee guida

Le speranze si erano quasi perse, diciamo la verità. E le associazioni di difesa delle coppie che lottano per avere un figlio una settimana fa avevano rivolto al ministro Livia Turco un ultimo, disperato appello. In ballo c’era l’aggiornamento delle linee guida della legge 40, quella sulla procreazione medicalmente assistita. Una questione non solo di legge – le linee guida vanno aggiornate ogni tre anni, «in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica» - ma soprattutto di principio. Le linee guida elaborate dal centrodestra nel 2004, infatti, avevano già subito la bocciatura di tre tribunali amministrativi, quello di Roma, di Cagliari e di Firenze. Motivazione lapidaria: «Eccesso di potere».

Le linee guida, infatti, non sono un mero adempimento burocratico: sono quelle che indicano le procedure e le tecniche da applicare, quelle che ad esempio vietano la clonazione, la crioconservazione degli embrioni, la diagnosi pre-impianto. Quelle stabilite dal centrodestra (che ha approvato la legge nel 2004, dopo il referendum) erano scadute nell’agosto 2007. E con la caduta del governo Prodi le associazioni hanno avuto davanti a sé la paura che potesse di nuovo aggiornarle un governo di centrodestra.

Ma a pochi giorni dal ritorno di Berlusconi a palazzo Chigi, il ministro Turco mantiene l’impegno. Ancora non si conoscono i dettagli delle modifiche alla legge, ma certo la Turco ha voluto consegnare al paese una legge un po’ meno restrittiva. Almeno finché si può. Secondo quanto si è appreso, tra le innovazioni introdotte c’è quella secondo cui i portatori di malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv potranno accedere alle tecniche di fecondazione assistita. «Aspetteremo quel Parlamento che deciderà di modificarla – sperano le associazioni tra cui Amica Cicogna, Madre Provetta, Cerco un Bimbo – senza mai smettere di evidenziarne la dannosità».

Certo, gli auspici non sono dei migliori. Non appena giunta notizia dell’aggiornamento voluto dal ministro Turco, si sono scatenate le reazione. L’Avvenire si augura che siano solo «dei boatsos senza fondamento», mentre Luca Volontà dell’Udc accusa il ministro di aver firmato «un decreto inqualificabile» e invita «il prossimo Governo e il nuovo Ministro della Salute a ritirarle e a riformularle radicalmente in senso più favorevole alla vita e alla lotta alla sterilità e non alla selezione eugenetica».

L'Unità 30.04.08

Fabio e Silvia ha detto...

Procreazione: nuove linee guida legge 40

ROMA - Aggiornate con un decreto firmato dal ministro della Salute Livia Turco le linee guida della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Con le nuove norme anche i portatori di malattie sessualmente trasmissibili, come l'HIV e le Epatiti B e C, potranno accedere alle tecniche di fecondazione assistita, dovra' essere garantito in ogni centro un adeguato sostegno psicologico alla coppia e, coerentemente con le recenti sentenze di diversi tribunali e in particolare quella del Tar del Lazio dell'ottobre del 2007, non si tiene piu' conto della limitazione alla sola diagnosi osservazionale, mantenendo comunque - si legge nel comunicato del ministero - il divieto di qualsiasi diagnosi a fini eugenetici. Il decreto aggiorna quello pubblicato precedentemente in Gazzetta nel 2004. (Agr)

La Stampa 30/04/08

Fabio e Silvia ha detto...

PROCREAZIONE, HIV: SI' A DIAGNOSI PREIMPIANTO

Il ministro della Salute Turco ha firmato il decreto che aggiorna le linee guida della legge 40 sulla procreazione assistita. Potranno accedere alla fecondazione assistita i portatori di malattie sessualmente trasmissibili, come l'Hiv, e le epatiti B e C. Le nuove norme eliminano il divieto alla diagnosi preimpianto degli embrioni, mantenendolo però per qualsiasi diagnosi a fini eugenetici così come previsto dalla legge. I centri dove si utilizzano queste tecniche dovrà assicurare alla coppia un adeguato sostegno psicologico

Televideo 30.04.08

Fabio e Silvia ha detto...

Reazione del Pdl: «Siamo di fronte all'ultimo colpo di coda di una coalizione laicista e relativista favorevole all'aberrazione della selezione artificiale degli embrioni - dice Isabella Bertolini, che annuncia - Ragioneremo sull'opportunità di modificare immediatamente le linee guida emanate oggi dalla Turco».

L'Unità

ferdinando ha detto...

Fecondazione, Gallo: linee guida migliori, ma non basta. Nessuna risposta su numero ovociti e portatori malattie genetiche



Dichiarazione di Filomena Gallo, Avvocato, Presidente Associazione Amica Cicogna onlus e Vice segretaria associazione Luca Coscioni

Con le linee guida oggi emanate, possiamo dire la parola fine ad ogni forma di dubbio sulla possibilità di effettuare diagnosi preimpianto. Perché il testo rispecchia la giurisprudenza recente che prevede nel rispetto della legge 40/04 l'indagine clinica sull'embrione per conoscerne lo stato di salute. Quindi, da oggi, è finalmente chiaro che le indagini cliniche sull'embrione possono essere effettuate.

Risulta altresì chiaro che possono accedere alle tecniche di fecondazione assistita i portatori malattie virali trasmissibili, poiché rientrano tra i casi d'infertilità. Queste le novità positive delle nuove linee guida insieme al fatto che si vuole garantire alle coppie equità di accesso ai trattamenti su tutto il territorio nazionale.

Le nuove linee guida, però, ritorneranno dinanzi ai tribunali perché i portatori di malattie genetiche non sterili non sono contemplati nel testo e non potranno accedere alla fecondazione assistita poiché per loro non vi è la medesima previsione attuata per i portatori di malattie virali. Ancora una volta assistiamo alla lesione dei diritti costituzionalmente rilevanti quali il principio di uguaglianza dell'art. 3 della costituzione.

A tutto ciò si aggiunge che le osservazioni delle società scientifiche sulla questione del numero di ovociti da fecondare rimangono completamente disattese, lasciando un vuoto che la legge 40 determina e che le linee guida non chiariscono. Tale vuoto vanifica l'applicabilità secondo il criterio della minore invasività delle tecniche mediche e restringe la medesima tecnica di diagnosi preimpianto. Il testo delle linee guida risulta un atto incompleto. Il Ministro Turco ha fatto sicuramente un buon lavoro, se confrontato al precedente testo, ma non basta.

Saranno ancora una volta i Giudici a ripristinare legalità anche in questo caso.

Data: 30 April, 2008 - 14:00

Fabio e Silvia ha detto...

Dal sito della senatrice Vittoria Franco (PD)

Carissimi,
Dichiarazine della senatrice Vittoria Franco, presidente Commissione Cultura del Senato

Con preghiera di segnalazione

FECONDAZIONE. FRANCO (PD): BENE TURCO, COSÌ LEGGE 40 È PIÙ UMANA

SORPRENDONO REAZIONI NEGATIVE

"Ha fatto molto bene il ministro Livio Turco ad emanare le linee guida sulla legge 40". Lo afferma la senatrice del Pd, Vittoria Franco, secondo la quale le nuove linee guida "erano attese da tante coppie col problema dell'inferitilita' e della sterilita', che hanno sofferto e soffrono le conseguenze di una legge ingiusta e puntiva". D'altronde, la finalita' di queste linee guida, aggiunge Franco, "non hanno certo l'obiettivo di cambiare la legge, ma cancellano quegli elementi ulteriormente restrittivi sulla diagnosi pre-impianto introdotti con le indicazioni precedenti.

Il ministro Livia Turco ha tenuto conto correttamente sia delle sentenze dei tribunali di Cagliari e di Firenze nonche' del Tar del Lazio, sia delle indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanita'. Sorprendono, pertanto, alcune reazioni negative". Cosa c'e' di immorale, domanda l'esponente del partito Democratico, "nel prevedere la possibilita' di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per le coppie in cui l'uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili come l'Hiv e l'epatite B e C?". E cosa c'e' di "inaccettabile nella previsione di un sostegno psicologico alle coppie che alle tecniche devono fare ricorso? Sono misure che vogliono rendere meno disumana la legge 40".

Personalmente, conclude Franco, "ho gia' depositato due disegni di legge, uno per rivedere radicalmente la legge 40 e un secondo per consentire l'accesso alle tecniche di Pma alle coppie portatrici di malattie genetiche. E mi battero' perche' queste proposte siano esaminate al piu' presto".

Roma, 30 aprile 2008

ferdinando ha detto...

Le linee guida piacciono ma..."Le nuove linee guida alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita rispettano la cultura della vita e un approccio scientifico. E correggono in maniera positiva alcune delle contraddizioni antiscientifiche contenute nella legge stessa. Una legge che rappresenta tutto il contrario di una norma che funziona, che viene applicata con semplicità e chiarezza e con successo". In poche parole, è una legge che non funziona". Ignazio Marino, senatore del Pd e chirurgo di fama mondiale, ha commentato così le innovazioni contenute nel decreto del ministro della Salute Livia Turco da poco in Gazzetta Ufficiale. Il politico-medico sottolinea le novità contenute nelle nuove linee guida, a cominciare da un tema che gli sta molto a cuore, cioè l'estensione della possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione anche alle coppie in cui l'uomo è sieropositivo o ha l'epatite. Condizioni equiparate alla sterilità per via dei rischi di trasmissione della malattia. "Finalmente si è superata l'intollerabile discriminazione nei confronti delle persone sieropositive, che finora erano escluse da qualsiasi progetto di famiglia. Una limitazione che era profondamente contraria alla cultura della vita da tanti propagandata senza poi far seguire fatti concreti".

"Finalmente il ministro della Salute Livia Turco ha deciso il ritorno della legalità emanando le nuove linee guida alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, dopo oltre sette mesi di illegalità a causa del mancato rinnovo". E' il commento dell'associazione Luca Coscioni, fra le più attive, in questi ultimi mesi, nel pressing sul ministro per il rinnovo delle linee guida. Nei dettagli, il giudizio al momento è sospeso. "Ci riserviamo di esprimere un parere nel merito del provvedimento - spiega l'associazione - quando avremo a disposizione il testo completo, che ci auguriamo elimini una volta per tutte le proibizioni ulteriori aggiunte dalle linee guida scadute, e fatte decadere - perché illegittime - dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio". L'associazione Luca Coscioni ricorda di aver "intrapreso in questi mesi numerose iniziative rivolte a sollecitare la Turco: l'azione non violenta di digiuno e dialogo, inizialmente avviata il 31 gennaio a mezzanotte, che ha attraversato diverse fasi di sospensione e ha coinvolto oltre sessanta persone, in particolare Lucio Bertè, Marco Cappato, Mina Welby, Dominique Velati, Rocco Berardo, Rita Bernardini, Maria Antonietta Coscioni e altri compagni dell'associazione Coscioni. Ma anche diverse manifestazioni davanti alla sede del ministero e un appello rivolto alla Turco firmato da oltre mille persone, di cui la maggioranza donne".

Commenti positivi arrivano anche dal ginecologo Severino Antinori che definisce l'emanazione delle linee guida: "Un trionfo della giustizia, e anche una mia vittoria personale, giunta purtroppo in forte ritardo". Antinori presidente dell'Associazione mondiale di medicina Riproduttiva è diviso tra soddisfazione e amarezza. "Probabilmente il pronunciamento del Tar del Lazio ha convinto la ministra della Salute, Livia Turco, a non perdere altro tempo. Spesso infatti, quando si tratta di temi delicati, si ha paura di prendere decisioni - aggiunge lo specialista all'AdnKronos Salute. Certo, si tratta di una buona notizia, arrivata quasi in extremis. Adesso mi impegnerò in una battaglia contro il limite. "A questo punto - aggiunge il medico, 'papà' di oltre 10 mila bimbi in provetta - mi batterò contro il limite dell'impianto di 3 soli embrioni, altro grosso punto dolente del testo.

"Un gap colmato, ma in forte ritardo". Così la senatrice Donatella Poretti, parlamentare radicale eletta per il Partito Democratico, commenta le nuove linee guida alla Legge 40. "Se quelle precedenti si erano arrogate il compito di 'guidare' anche questioni che la legge non prendeva in considerazione, diventando di fatto nuove norme, ora il gap e' stato sanato. Ma con un ritardo che la dice molto lunga". Bocciate dalle sentenze dei Tribunale di Cagliari (settembre 2007) e Firenze (dicembre 2007) e fatte decadere dal Tar del Lazio (gennaio 2008) "lì dove vietavano la diagnosi preimpianto, ora le linee guida hanno anche eliminato il divieto di ricorrere a tecniche di fecondazione assistita per chi, fertile, ha malattie sessualmente trasmissibili", rileva la Poretti. "Il ministro Livia Turco - sottolinea la senatrice - ha preferito attendere la fine di tutte le tornate elettorali per non turbare gli animi e gli equilibri interni al proprio partito, mostrando ancora una volta come, sull'altare della politica si e' disposti a sacrificare tutto, inclusa la pelle e i diritti dei cittadini. Ma plaudo limitatamente, perché la legge 40 rimane con tutto il suo bagaglio di incongruenze e divieti, tra cui emerge in modo scandaloso il divieto alla ricerca con le cellule staminali embrionali". Una ricerca "che sta facendo passi da gigante in tutti i Paesi del mondo, avendo praticamente superato tutti quegli scogli etici che, solo nel Paese del potere temporale della Chiesa Vaticana, riescono ancora - conclude - a tradursi in norma e leggi".

ferdinando ha detto...

...c'è chi dice no
Dietro le nuove linee guida della legge 40 pubblicate sulla Gazzetta ufficiale si nasconde il pericolo di una "inaccettabile deriva eugenetica". Ne è convinto Roberto Colombo, direttore del Laboratorio di biologia molecolare e genetica umana dell'università Cattolica del Sacro cuore che, in una nota, definisce "un fatto grave" l'emanazione del decreto con cui "il ministro della Salute uscente, Livia Turco, reinterpreta la lettera della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita e ne modifica in modo sostanziale alcune norme attuative". Il genetista invoca "un ripensamento in tempi rapidi da parte del nuovo ministro della Salute". Perché, conclude, "se l'orientamento espresso dal decreto del ministro Turco dovesse confermarsi, si aprirebbe la strada a una pericolosa e inaccettabile deriva eugenetica nella applicazione della legge 40".

"Emanare le linee guida alla legge 40 negli ultimi istanti del Governo Prodi è un atto di assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni e della moralità pubblica". Questo il secco commento del deputato Udc, Luca Volonté, alla notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle tanto attese linee guida. "Nonostante i nostri appelli degli ultimi mesi, Livia Turco ha infatti firmato un decreto inqualificabile, assecondando così la sentenza di Cagliari contraria alla legge. Invitiamo il prossimo Governo e il nuovo ministro della Salute a ritirarle non appena possibile, riformulandole radicalmente in senso più favorevole alla vita e alla lotta alla sterilità e non alla selezione eugenetica".

"Al nuovo Governo spetterà ora il difficile compito di stabilire cosa sia eugenetica". Questa, secondo la parlamentare del Pd Paola Binetti, sarà la nuova sfida posta dalle linee guida alla legge 40. "La rimozione del divieto di diagnosi preimpianto - spiega all'ADNKRONOS SALUTE - solleva una questione rilevante perché allo stesso tempo si proibisce una diagnosi a fini eugenetici. Serve allora stabilire cosa sia o meno eugenetica. Io - afferma - ho un'interpretazione fortemente restrittiva. Dunque per me è eugenetica impedire la nascita di un embrione perché portatore di una malattia".

"Le nuove linee guida sulla legge 40 sono gravemente lesive dello spirito della legge stessa". Ne è convinto Francesco D'Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), che boccia le novità introdotte dalle indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione assistita pubblicate oggi in Gazzetta Ufficiale. Con le nuove linee guida "si introduce la categoria della sterilità di fatto - ha spiegato D'Agostino all'AdnKronos Salute - per giustificare l'accesso alla fecondazione assistita alle coppie in cui l'uomo sia portatore di malattie sessualmente trasmissibili. Ma la "sterilità di fatto" è inesistente sul piano scientifico e incredibilmente ambigua sul piano giuridico. Insomma, in questo modo si toglie alla fecondazione assistita il carattere propriamente terapeutico: quello che la legge esplicitamente si propone".