sabato 25 giugno 2011

Sempre di più i bimbi nati da ovociti congelati

Corriere della Sera - 25 giugno 2011

Dal 2005 al 2009 in Italia sono ben 1170, un primato
Alla base, la legge sulla fecondazione assistita


MILANO - La legge 40 sulla fecondazione assistita ha scatenato polemiche e cambiato nei fatti le prospettive di molte coppie in cerca di un figlio. Ma molti sono riusciti comunque ad avere il tanto desiderato bambino grazie a una tecnica, il congelamento degli ovociti, per cui l'Italia è all'avanguardia: secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità dal 2005 al 2009 nel nostro Paese sono nati 1170 bambini da ovociti congelati e sono stati ben 15068 i cicli di scongelamento di ovociti: un vero primato mondiale, arrivato forse perché abbiamo dovuto fare di necessità virtù.

TECNICA – L'Italia infatti ha puntato molto su questa tecnica proprio perché la legge del nostro Paese, fino alla sentenza della Corte di Cassazione del 2009, non consentiva di congelare embrioni. I primi successi risalgono però a tempi non sospetti: era infatti il 1997 quando nacque la prima bambina frutto del congelamento di un ovocita, poi fecondato direttamente attraverso l'iniezione di uno spermatozoo. Congelare l'uovo consente di superare d'un balzo i dilemmi etici posti dalla conservazione degli embrioni: l'ovocita è un gamete, come lo spermatozoo, e non una potenziale nuova vita messa in freezer. Oggi, al di là delle questioni di coscienza, gli studi scientifici e i dati che arrivano dai centri di fecondazione assistita fanno comprendere come la strada sia stata ormai imboccata con convinzione. Il nostro Paese continua a essere uno di quelli con il maggior numero di nuovi nati da ovociti congelati, e tutti i dati dimostrano che si tratta di una tecnica sicura.

OVOCITI – Tre anni fa, infatti, una prima indagine internazionale su tutti i bambini nati da ovociti congelati (per un terzo italiani, anche allora l'Italia aveva il primato) ha dimostrato che l'incidenza di difetti genetici fra questi piccoli è assolutamente identica a quella fra bimbi concepiti per via naturale. «Il Registro Internazionale che doveva riportare i dati di tutti i bimbi nati da ovociti congelati non è partito, ma tutti i dati raccolti anche dopo il 2008 confermano che non ci sono differenze nell'incidenza di problematiche genetiche. Certo, non stiamo parlando di una casistica di milioni di bambini e quindi la cautela è sempre obbligatoria», spiega Andrea Borini, responsabile clinico e scientifico di Tecnobios Procreazione, una delle strutture italiane dove è stata concepita gran parte del migliaio di bimbi nati da ovociti congelati. Le percentuali di successo con gli ovociti congelati oggi sono molto simili a quelle che si ottengono utilizzando embrioni congelati, ma non si tratta proprio della stessa cosa, come spiega Borini: «Il congelamento degli ovociti è un'opportunità per non dover ripetere troppe stimolazioni ovariche e per poter fecondare qualche embrione in più, fra cui scegliere quelli migliori per il trasferimento. È un metodo che garantisce buoni risultati: fino al 2009 non potevamo fare molto altro e abbiamo acquisito esperienza e capacità, che oggi ci consentono di proporre questa possibilità in più alle coppie che si rivolgono ai centri per la fecondazione assistita. È anche una tecnica che può essere molto utile per le donne che devono affrontare un trattamento antitumorale, per “conservare” la fertilità per il futuro, ma tuttora questa applicazione del congelamento degli ovociti non è diffusissima», conclude Borini.

Elena Meli

Nessun commento: