venerdì 30 ottobre 2009
«Dalle staminali ottenuti spermatozoi e ovociti»
L'annuncio di un gruppo di ricercatori Usa
MILANO - Un gruppo di ricercatori statunitensi ha trovato il modo di obbligare alcune cellule staminali embrionali, derivate da embrioni in sovrannumero ottenuti con la fecondazione assistita, a mutare in cellule germinali umane, cioè i precursori di ovociti e spermatozoi. Questo il risultato cui sono giunti alla Stanford University School of Medicine. Lo studio, pubblicato su 'Nature', spiega che le cellule ottenute dai ricercatori funzionano abbastanza bene per generare cellule spermatiche.
«Finora - ha spiegato Reijo Pera - avevamo studiato solo i topi per comprendere i passaggi necessari alla differenziazione delle cellule germinali umane. Ma non è lo stesso. Questa è la prima prova che si possono creare in laboratorio cellule germinali umane funzionanti». Nello studio i ricercatori hanno trattato le staminali embrionali umane con proteine note per stimolare la formazione germinale e hanno poi isolato quelle che iniziavano a esprimere i geni specifici germinali, pari al 5% del totale, identificandole perchè producevano anche una proteina di segnalazione verde fluorescente. Poi gli esperti hanno iniziato ad 'accendere' e 'spegnere' vari geni nel mirino, per capire che ruolo avessero nella formazione delle cellule riproduttive. In questo modo ne hanno individuato tre: DAZL, che agisce precocemente, DAZ1 e BOULE, che regolano le fasi più avanzate dello sviluppo. (Agi)
Sperma e ovuli dalle staminali. "Figli a partire dalla pelle"
ROMA - Far nascere dei bambini dalle cellule staminali? Potrebbe essere possibile grazie ai risultati di una ricerca effettuata da scienziati della Stanford University, in California. Ne parla la rivista scientifica Nature. Secondo la ricerca, gli scienziati hanno messo a punto un coktail di sostanze chimiche e vitamine che riesce a interagire con le cellule staminali embrionali, per trasformarle in ovociti e spermatozoi. Gli stessi scienziati contano di ripetere presto l'esperimento con cellule della pelle.
La realizzazione di ovociti e spermatozoi in laboratorio offre opportunità sinora inedite per i trattamenti contro la sterilità e le malattia ma pone anche gravi problemi etici. Infatti gli stessi autori della ricerca sostengono che bisognerebbe concordare specifiche linee guida per la produzione e l'uso di spermatozoi e ovociti artificiali.
"Questa scoperta apre una nuova finestra in quello che fino a poco fa era uno stadio sconosciuto dello sviluppo umano. - osserva Susan B Shurin, direttore dell'Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, che ha finanziato lo studio - L'osservazione in laboratorio delle cellule germinali ha la possibilità di rivelare importanti tracce delle cause ancora inesplorate dell'infertilità e della genesi di molti difetti genetici e problemi legati ai cromosomi".
Infatti, nonostante l'infertilità emerga solo dopo la maturità sessuale, spiega Reijo Pera, tra gli autori della ricerca, molte forme ancora inesplorate hanno la loro origine in 'errori' all'interno delle cellule allo stadio embrionale.
Gli spermatozoi così ottenuti, si legge nella rivista, hanno la testa e la coda più piccola di quelli 'naturali' ma sembrano comunque in grado di poter fertilizzare un ovulo. Mentre gli ovuli sono in uno stadio non avanzato, ma più sviluppati di quanto sia avvenuto finora ad opera di altri scienziati.
"Una scoperta che ci farà vincere l'infertilità.
ROMA - "E' un dato degno di attenzione e importante, intanto perché la rivista è seria e altrettanto lo è il gruppo di lavoro, e vale la pena di sottolinearlo perché oggi ci sono mille casi di persone che millantano credito, di frodi scientifiche. E poi naturalmente per il dato specifico: sono riusciti a ottenere spermatozoi e ovuli dalle staminali, è evidente la rilevanza". Carlo Alberto Redi, direttore scientifico del Policlinico San Matteo Pavia, manifesta tutto l'entusiasmo possibile per la scoperta degli scienziati della Stanford University.
Può spiegarci esattamente i termini di questa scoperta scientifica?
"Dopo questo importante passo in avanti siamo sempre più capaci di elaborare quei cocktail, quelle sostanze che sono in grado di far differenziare artificialmente le cellule staminali embrionali (cioè indifferenziate). Ci sarà ancora molto da lavorare, perché ci viene detto che lo spermatozoo non è ancora morfologicamente perfetto, e l'ovocito non è ancora maturo, ma la ricerca è in avanzamento costante. E' evidente il progresso, perché finora venivano impiegati dei topolini come bioreattori (per fornire cioè cellule già differenziate). Il timore era quello di contaminazione tra le cellule del topo e quelle umane: qui invece la cellula è pulita. C'è ancora da lavorare per ottenerle mature, ma si apre una grande speranza".
E' corretto dire che i figli nascono 'senza genitori'?
"Assolutamente no: comunque le staminali sono cellule umane. Io capisco che c'è un gioco perverso al titolo più accattivante, ma la staminale embrionale da qualche parte viene...Così si creano allarmismi nei decisori politici, si fa un danno a livello sociale terribile. L'abbiamo visto con la clonazione: bisognerebbe chiarire una volta per tutte che non possiamo creare esseri umani dal nulla, e non possiamo neanche creare esseri umani con gli occhi azzurri e i capelli biondi...
Però spesso sono gli stessi scienziati che annunciano scoperte sensazionali che fanno pensare a ipotesi di questo tipo...
"Certamente: è un gioco perverso dove tutti hanno delle responsabilità, ma se lo scienziato scorretto si prostituisce per danaro, bisogna collaborare tra persone ragionevoli, cioè tra scienziati non buffoni e divulgatori. Lancio un appello: evitiamo i titoloni roboanti...".
E se dicessimo che gli scienziati di Stanford sono riusciti a fare come Dio con la creazione di Eva, tratta dalla costola di Adamo...
"Ma così continuiamo ad accusare la biotecnologia di giocare a fare Dio...Non riesco a vederci al posto del buon Dio...Mi rimetto alla vostra clemenza!".
L'implicazione più diretta di questa scoperta è il superamento dell'infertilità?
"Certo, riferita sia ai casi naturali, sia a chi è infertile per via di trattamenti medici. In casi del genere si potrà intervenire con questo tipo di trattamento delle cellule. Le cellule dalla pelle delle persone infertili verrebbero riprogrammate geneticamente a un livello staminale, con i cocktail, diventando spermatozoi e ovociti, per ottenere la fecondazione".
Ci sono anche altre applicazioni importanti?
"Sì. Per esempio possono esserci aspetti zootecnici: provi a pensare a un animale con un particolare valore economico, un toro eccezionale. Se voglio ottenere di nuovo queste caratteristiche, si può creare una sorta di tesoro o di banca, perché prima o poi quell'animale invecchierà e le sue cellule non andranno più bene. Invece, utilizzando questa tecnica, chissà quanti figli potrà fare. Si possono immaginare davvero mille implicazioni".
'Va avanti il servizio anti-sterilità' Villa Sofia, esplode la polemica
Repubblica — 27 ottobre 2009 pagina 8 sezione: PALERMO
mercoledì 28 ottobre 2009
martedì 27 ottobre 2009
Fecondazione assistita, molte donne costrette a una gravidanza multipla sacrificano un feto
TORINO Almeno quattro future mamme sottoposte nell'ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. E' successo al Sant'Anna, l'ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente e' quanto accade anche altrove. La tecnica si chiama embrioriduzione, generalmente praticata entro il primo trimestre per non mettere a rischio la sopravvivenza di tutti i nascituri in caso di minaccia di aborto. Ma qui la scelta di eliminare uno dei bimbi e' avvenuta non per un rischio clinico per il feto o per la madre, ma sulla base del «verdetto» di una consulenza psichiatrica: «La gravidanza trigemellare rappresenta un grave pericolo per la salute psichica della futura madre», si legge in una di queste consulenze. Basta una minaccia di depressione. Non serve arrivare all'ipotesi estrema di suicidio, che potrebbe essere classificata come un rischio potenziale per la sopravvivenza della madre. Sono numerose le gravidanze gemellari e trigemellari in caso di fecondazione assistita. Il fatto e' che a Torino la scelta di queste mamme sta mettendo in crisi piu' d'uno, nel principale ospedale ginecologico, tra chi - medici, infermieri e ostetriche - accompagna queste donne verso il parto. Un caso destinato a sollevare piu' di un interrogativo, anche etico. Storie di bambini mai nati: quello che viene soppresso e' in genere il feto piu' facilmente raggiungibile con l'ago di una siringa che inietta nel cuore cloruro di potassio: un metodo rapido, che nel giro di pochi secondi ferma il battito. Oppure si sceglie il piu' piccolo dei tre, dopo un'ecografia. Si adotta una tecnica simile a quella utilizzata per l'amniocentesi, ma in questo caso la siringa e l'ago non prelevano liquido amniotico per essere analizzato alla ricerca di eventuali malformazioni. L'iniezione intra-cardiaca ferma all'istante lo sviluppo di uno dei tre feti. Tra chi, all'ospedale Sant'Anna, ora dice di disapprovare una scelta comunque drammatica, c'e' anche chi non ha scelto l'obiezione di coscienza. Chi, cioe', ha finora dato il consenso a praticare senza preconcetti interruzioni volontarie di gravidanza. «Ma in questo caso - dicono - siamo di fronte a tutt'altra questione: donne che hanno fatto di tutto per diventare madri, che hanno speso denaro ed energie fisiche ed emotive, decidono di sopprimere una vita diventata improvvisamente di troppo> >. Un paradosso. In Italia, il numero delle coppie che si sottopongono a fecondazione assistita e' in costante crescita, con percentuali di successo tra il 22 e il 35 per cento per ciclo, malgrado nel 2007 il dato risultasse in netto calo, a tre anni dalla legge 40 sulla fecondazione artificiale: dal 24,8 per cento del 2003 al 21,2 per cento di successi del 2005, con una riduzione di 3,6 punti percentuali. In tutte le relazioni psichiatriche indispensabili per autorizzare le embrioriduzioni, al Sant'Anna le difficolta' della donna ad accettare l'idea di essere madre di tre gemelli sono state determinanti. In nessun caso la «selezione» era motivata da problemi clinici. L'eliminazione selettiva di un feto che viene effettuata solitamente a 10-12 settimane di gestazione, «e' associata con una riduzione del rischio di aborto e di morte perinatale nelle gravidanze plurigemellari con piu' di tre gemelli», dice la letteratura. La stessa pratica e' controversa, per le gravidanze trigemine, dallo stesso mondo medico. La questione sollevata al Sant'Anna e' destinata ad aprire una serie di interrogativi non solo sul diritto a una scelta simile, ma soprattutto sulla preparazione delle coppie ad affrontare una gravidanza dopo la fecondazione in vitro. Molte si rivolgono all'estero. «Piu' che una consulenza psichiatrica per decidere di eliminare uno dei futuri figli, occorrerebbe una consulenza piu' attenta prima di sottoporre la donna a Fivet», sostiene chi potrebbe presto trovare una nuova forma di obiezione. «Bisogna spiegare piu' chiaramente alle donne qual e' la relazione tra embrioni impiantati e possibilita' di sviluppare gravidanze multiple». C'e' un altro aspetto etico della questione: una delle pazienti che si e' sottoposta al Sant'Anna all'embrioriduzione, ha perso tutti i gemelli, in seguito alla rottura delle membrane. Un rischio collegato alla tecnica stessa.
MARCO ACCOSSATO
«La legge proibisce di selezionare gli embrioni» 4 domande a Alberto Revelli medico
La Stampa - 23 ottobre 2009
TORINO Il dottor Alberto Revelli, responsabile del Centro di medicina della riproduzione del dipartimento universitario all'ospedale Sant'Anna, non ha dubbi: per evitare disagi o traumi a causa di una gravidanza trigemina «occorre la selezione degli embrioni, oggi vietata in Italia». Perche'? «Si eviterebbe di impiantare tre embrioni, nel tentativo di garantire il piu' possibile una gravidanza». Una donna che ricorre alla fecondazione assistita e rimane incinta di tre figli ha piu' difficolta' delle altre? «Si', sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. Al di la' di patologie che possono colpire la madre, come il diabete, c'e' un maggiore rischio di malformazioni del feto. Inoltre la mamma di 3 gemelli e' esposta a maggiore stress: troppe notti insonni e troppe preoccupazioni». Ci sono dati che dimostrano questa considerazione? «Diversi studi confermano che le separazioni legali nelle coppie con 3 gemelli, nel primo anno di vita, sono 7 volte superiori a quelle delle altre famiglie». Un medico o in infermiere puo' essere a disagio nell'embrioriduzione? «Certo, puo' capitare. Ma non si puo' condannare in alcun modo la donna che la vuole praticare».
GRAZIA LONGO