martedì 16 novembre 2010

Il dodecalogo degli ostetrici cattolici: no alla fecondazione assistita

Corriere della Sera - 16 novembre 2010

MILANO - Verso i medici cattolici «c'è un pregiudizio culturale molte forte, che in passato ha anche penalizzato nel lavoro e nella carriera». A dirlo è Giuseppe Noia, presidente dell'Associazione italiana ginecologi e ostetrici cattolici (Aigoc), in occasione del primo convegno nazionale al policlinico Gemelli di Roma. «Si pensa che per via della religione e dell'etica non si possa fare una buona scienza, ma è invece proprio con l'etica che si può fare una buona scienza» spiega Noia. In passato, «ci sono stati giovani ginecologi che non sono stati assunti in strutture dove si praticava l'aborto per aver manifestato la loro identità cattolica, per via del problema dell'obiezione di coscienza». Secondo Noia, «sarebbe opportuno riservare metà dei posti disponibili a personale obiettore, e l'altra metà a chi non lo è, in modo da garantire il servizio e tutelare al contempo le posizioni di tutti». Noia ha inoltre rilevato come molti «paventano l'ingresso dei volontari "pro life" nei consultori», ma l'intento dei ginecologi cattolici, ha detto, «non è quello di eliminare l'autodeterminazione della donna, bensì di fare una terapia educazionale alla coppia, dando informazioni basate sulla scienza». In questa impostazione rientrano i corsi itineranti che l'Aigoc terrà nel primo semestre del 2011 in Puglia, Calabria, Sicilia e Piemonte presso università e consultori. Quindici docenti, in un giorno e mezzo, terranno lezioni sull'aborto, le malattie sessualmente trasmissibili, la consulenza in gravidanza e l'assistenza preconcezionale e prenatale.

FECONDAZIONE ASSISTITA - Uno dei temi principali del convegno è stato quello della fecondazione assistita: in particolare gli ostetrici cattolici hanno preso l'impegno di non consigliare, né ricorrere o facilitare il ricorso alla fecondazione assistita, né prendere parte agli interventi necessari per la sua realizzazione. Una dichiarazione inserita in un dodecalogo, la "promessa dell'ostetrico cattolico", che elenca una serie di obiettivi. Tra questi, oltre alla difesa e protezione della vita umana fin dal concepimento, c'è il rifiuto di diventare uno strumento di applicazioni violente della medicina e l'impegno a cooperare con l'applicazione delle leggi tranne che per motivi di obiezione di coscienza, qualora non vengano rispettati i diritti umani e quello alla vita. Il documento prescrive anche di mettere in pratica i principi cattolici della bioetica medica fondata sul Personalismo, ovvero non consigliare o facilitare l'aborto volontario, non prescrivere pratiche contraccettive, intercettive e di sterilizzazione, non ricorrere alla fecondazione artificiale ma approfondire invece la conoscenza dei metodi naturali di regolazione della fertilità e promuoverne la conoscenza. (Fonte: Ansa)

1 commento:

Anna ha detto...

Ho letto la "promessa dell'ostetrico cattolico" qui.
C'è scritto non dare aiuto a chi vuol abortire, di non prescrivere contraccettivi ed infine di non promuovere la fecondazione artificiale: stiamo tornando al medioevo.