Repubblica — 11 giugno 2008 pagina 16
ROMA - Legge 40 sempre nel mirino, tra mozioni e appelli. Tra chi vuole abolire le linee nuove guida, soprattutto la diagnosi preimpianto, e chi si rivolge alla Consulta e chiede che possano essere prodotti e conservati più di tre embrioni, giudicando incostituzionali le norme attuali che lo vietano.
Centotrenta deputati di Pdl, Lega e Udc, con l' appoggio dichiarato della deputata del Pd Paola Binetti, sovrannumeraria dell' Opus Dei, hanno presentato ieri una mozione per chiedere al governo che ritiri le linee guida emanate dall' ex ministro alla Salute Livia Turco. Quelle linee guida che, accogliendo le sentenze del Tar, hanno reintrodotto la possibilità di diagnosi preimpianto per gli embrioni e aperto la possibilità di accedere alla fecondazione assistita ai malati di Aids e di epatite.
Nello stesso giorno, assieme al Coordinamento delle associazioni pazienti sterili, l'Associazione Luca Coscioni si è rivolta alla Corte Costituzionale. Chiede l' annullamento delle norme che vietano la produzione di più embrioni e la crioconservazione.
Al centro della mozione dei 130 deputati del centro destra - accusano l'ex ministro Turco di aver compiuto un «atto unilaterale che apre il varco a mille abusi» - c' è la diagnosi preimpianto, considerata «introduzione surrettizia dell' eugenetica nel nostro Paese». Come ha detto la deputata del Pd, Paola Binetti, che non ha firmato la mozione ma se arriverà in aula la voterà.
«Non credo abbiano mai letto le linee guida», ribatte l' ex ministro della Salute Livia Turco. Secondo Turco, poi, «non si è mai vista una mozione che vuole orientare un atto amministrativo di un ministro, di natura tecnica. Ne deduco - aggiunge - che non si fidano del ministro, o che sono molto divisi al loro interno». E che ci sia divisione lo dimostra la posizione di Chiara Moroni del Pdl, che difende le linee guida della Turco «perché hanno posto rimedio alle storpiature scientifiche e le crudeltà ideologiche contro le donne» e Massimo Polledri della Lega Nord. Il deputato è infatti favorevole all' accesso alle tecniche di procreazione assistita per portatori del virus Hiv o dell' epatite B o C.
CATERINA PASOLINI
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