giovedì 23 settembre 2010

Legge 40 'uccide' donna sottoposta a fecondazione assistita

E' morta a 37 anni, probabilmente per un'emorragia, dando alla luce tre gemelli in seguito a una fecondazione assistita. E' accaduto ieri sera, alle 19.30 circa, all'ospedale Buzzi a Milano. A denunciare l'episodio alla polizia e' stato il marito 40enne della vittima.
Disposta l'autopsia e il sequestro della cartella clinica. Il pm di turno ha disposto i primi accertamenti, ma il fascicolo sara' preso in esame dal procuratore aggiunto Nicola Cerrato a capo del dipartimento che si occupa di colpe mediche per valutare eventuali profili di responsabilita' a carico di chi aveva in cura la 37enne. I neonati stanno bene.

Rivedere la legge sulla fecondazione assistita: 'e' sbagliata e crudele'. Lo chiede Antonio Palagiano, capogruppo Idv in Commissione Affari sociali e responsabile Sanita' del partito.
Secondo Palagiano 'e' necessario, da parte del mondo politico, agire concretamente, modificando la legge 40 e stabilendo il limite di embrioni da impiantare contemporaneamente nell'utero, poiche' e' noto a tutti che una gravidanza trigemellare mette a serio rischio la salute della madre e dei nascituri'. Palagiano ricorda che 'la Corte Costituzionale, con apposita sentenza, ha stabilito che non e' piu' necessario impiantare tre embrioni contemporaneamente. Il ministro Fazio ed il sottosegretario Roccella, invece di inventarsi ostacoli e limitazioni che puzzano lontano un miglio di proibizionismo, ne prendano atto e si impegnino seriamente per modificare una legge crudele, inadeguata, che ci mette fuori dall'Europa'.

'La morte della donna che ha partorito tre gemelli all'ospedale Buzzi non e' sicuramente dovuta a ipotetici limiti che sarebbero stati posti da me o dal Ministro Fazio all'applicazione della legge 40, come invece sostiene con cinica menzogna l'onorevole Palagiano. Il quale, evidentemente, ignora il contenuto e gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale con la quale personalmente mi sono sempre dichiarata d'accordo'. E' quanto afferma in una nota, il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. 'Il Ministero d'altra parte non ha mai voluto, e non avrebbe mai potuto, contraddire una sentenza della Corte, che ha eliminato il limite massimo di tre embrioni da impiantare contemporaneamente. Dal maggio del 2009, infatti, la scelta del numero di embrioni da impiantare durante la fecondazione assistita e' una responsabilita' esclusiva del medico'.
'Le gravidanze trigemellari che si verificano non sono quindi da imputarsi alla legge, modificata in questo punto proprio dalla sentenza, ma unicamente alla procedura liberamente eseguita dal medico. In questo momento di dolore sono vicina alla famiglia e attendo di conoscere meglio i dettagli dell'accaduto per decidere se esiste la necessita' di un intervento ministeriale'.

Aduc - 23 settembre 2010

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