Il Corriere della Sera - 16 luglio 2008
Una è sterile: donati ovulo e utero in affitto
LONDRA — Charlie Patrick, tre anni, guarda il pancione della zia e lo tocca divertito. Sa che tra qualche mese da lì arriverà una sorellina o un fratellino perché così è nato anche lui. Capelli biondissimi, occhi azzurri e un sorriso che apre il cuore, il bimbo ha una storia speciale: è figlio di tre sorelle. Alex, sua mamma, resa sterile da un cancro alla cervice quasi dieci anni fa, è stata aiutata a coronare il sogno di avere una famiglia dalla gemella Charlotte, che le ha donato gli ovociti, e da Helen, la primogenita, che ha portato avanti la gravidanza al suo posto. Una maternità surrogata inedita che ha commosso la Gran Bretagna, dove l'utero in affitto è legale.
«Quando mi hanno detto che non avrei potuto avere figli a causa della chemioterapia — ha raccontato a Skynews la donna, 35 anni — ho creduto di impazzire. Io e Shaun, mio marito, li volevamo molto. Un giorno in ospedale mia sorella mi ha consolato: tesoro non preoccuparti, ci sono le mie uova, io tanto non ne ho più bisogno». Charlotte conferma: «In verità io in quel momento scherzavo, però allora avevo già due bambini (ora ne ho tre) e sapevo che in quel modo avrei potuto essere d'aiuto. Ma portare avanti una gravidanza no. Le mie erano state disastrose, non me la sentivo». Ad avere i dubbi più forti è stata Helen, la sorella portatrice: «Quando Alex me l'ha chiesto, all'inizio ho detto no perché accarezzavo l'idea di avere un terzo figlio, ma mio marito Phil era contrario così ho deciso di aiutarla. So di aver fatto la cosa giusta, le ho dato una gioia grandissima. Basta guardarli insieme». Le tre donne raccontano la loro storia ai giornalisti in modo semplice, quasi divertito, senza nascondere i dubbi e i momenti di tensione che ci sono stati in un percorso che non è una passeggiata. «Due settimane dopo la nascita di Charlie — ricorda Helen, 38 anni — avevo gli ormoni impazziti, mi sembrava strano di aver partorito e di non avere un neonato da cullare. Ma poi questa sensazione è sparita e ora amo il piccolo come un nipote».
Tanto ne è valsa la pena che il trio ha deciso di fare il bis e in autunno in casa Patrick arriverà un altro neonato. «Io e mio marito — racconta Alex, che vive con la famiglia a Charlton, nel sud-est di Londra — volevamo tanto un secondo figlio ma non avevo il coraggio di chiedere alle mie sorelle di rifare una cosa così straordinaria, per fortuna me l'hanno proposto loro». Ai detrattori della fecondazione assistita, a chi li accusa di egoismo, la coppia spiega perché ha scartato l'adozione: «Ci abbiamo pensato nel 2003 ma è un percorso lungo e non ci sono molti neonati disponibili, così ci siamo rivolti ad un'agenzia di maternità surrogata, la Cots». Al primo colloquio il consulente spiega che l'unico modo per avere un figlio quasi del tutto biologicamente loro è fecondare gli ovociti di Charlotte con gli spermatozoi del marito di Alex: «Essendo gemella — spiega la donna al Daily Mail — mia sorella è così vicina a me geneticamente che io sono una privilegiata rispetto alle madri che hanno figli con la donazione di ovociti. Quando guardo gli occhi azzurri di mio figlio penso a lei e a quanto la amo». Per i bambini non ci saranno segreti. A Charlie i genitori hanno già spiegato tutto: «Lui sa che è venuto fuori dalla pancia della zia Helen perché quella della mamma non funzionava bene ma non crede di essere il frutto dell'ovocita della zia Charlotte. Forse per un bambino di 3 anni è troppo difficile da capire».
Monica Ricci Sargentini
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10 anni fa
2 commenti:
questi sono i nostri figli....voluti, amati e desiderati con tutto il cuore
Un cuore che si spezza quando li senti chiamare i "Figli della Provetta"....vedi seminario organizzato dal sottosegretario Roccella...
indignamoci!
Indignamoci di fronte all'insensibilità e l'ignoranza del sottosegretario Roccella Sarebbe bene ricordare questi bimbi sono figli dei loro genitori come quelli nati senza l'aiuto della medicina, come tutti i bambini del mondo ….. ancora una volta questo Governo viola la Costituzione Italiana nel principio che difende la pari dignità di tutti i cittadini
Associazione Bimbi dell'Infertilità
Barbara Verza
E' frutto dell'amore.Amore tra sorelle,amore tra marito e moglie e amore per la vita.Perche' e' cosi difficile da capire?Perche' bisgona vedere il marcio in un gesto cosi' altruista? :(
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