Corriere della Sera - 16 febbraio 2011
Continua il dibattito sull'emendamento al Milleproroghe. Garante privacy: sicurezza sufficiente su protezione dati
MILANO - «Sarà assicurato il più rigoroso anonimato di tutti i soggetti coinvolti». Parola del ministro della Salute Ferruccio Fazio, in merito all'allarme lanciato giorni fa dal senatore del Pd Ignazio Marino che ha denunciato un possibile abuso di potere. Parliamo di procreazione medicalmente assistita e in particolare di un emendamento inserito nel decreto Milleproroghe (fresco di fiducia al Senato) che i centri Pma dovranno inviare i dati in loro possesso al Ministero della Salute il quale li inoltrerà all'Istituto Superiore di Sanità e al Centro nazionale trapianti. Ora dunque la rassicurazione del ministro Fazio: «I decreti attuativi della norma sulla trasmissione dei dati riguardanti la procreazione medicalmente assistita assicureranno il più rigoroso anonimato dei donatori e di tutti i soggetti coinvolti, come è del resto già previsto dall'art. 14 dello stesso decreto 191. La garanzia dell'anonimato non è mai stata a rischio perché espressione di fondamentali principi costituzionali ed europei».
«GARANZIE SUFFICIENTI» - Una posizione condivisa dal presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti: «Riteniamo che ci siano garanzie sufficienti che quando ci sarà l'attuazione del decreto Milleproproghe ci sarà la protezione dei dati sulla fecondazione assistita». Assicurazioni in questo senso, dopo una iniziale segnalazione del rischio da parte del Garante al relatore del testo al Senato, sono arrivate all'Autorità stessa dal governo. «In ogni caso - ha aggiunto Pizzetti -, siccome il decreto attuativo dovrà avere il parare del Garante, presteremo attenzione a questo aspetto». Era stato proprio Ignazio Marino a sottoporre la questione all'Authority. «Si tratta di una questione davvero delicata: l'emendamento a firma del senatore Malan introduce l'obbligo di comunicazione dei "dati richiesti" per le strutture che si occupano di fecondazione medicalmente assistita, secondo modalità da specificare in un successivo decreto di natura non regolamentare - aveva scritto Marino -. Le chiedo di valutare, in nome della tutela al diritto alla riservatezza, se vi sia spazio per una segnalazione al Parlamento e al governo ai sensi della legge 196 del 2003».
DATI SCIENTIFICI - Nel dibattito è intervenuto anche Antonio Palagiano, responsabile sanità dell'Italia dei Valori. «Certezza di anonimato, trasmissione di dati squisitamente scientifici e snellimento delle procedure burocratiche: sono queste le garanzie che chiediamo al governo a tutela della salute delle donne in campo riproduttivo, per una libera procreazione medicalmente assistita e non certo Stato-assistita. Questo governo con l'approvazione dell'emendamento Malan complica le cose, ingolfando le procedure. Non è giustificabile una norma che preveda l'inoltro al Ministero della Salute di generici dati, che possono andare dal nome e cognome della paziente alla tracciabilità dei singoli ovociti. I dati di pertinenza ministeriale, che dovrebbero essere resi pubblici poiché interessano le coppie italiane, sono altri: informazioni dettagliate sugli standard qualitativi e in particolare sui tassi di gravidanza per ogni centro, sia pubblico che privato, i tassi di complicanze e soprattutto il rispetto della riservatezza».
RISERVATEZZA - «Sono d'accordo con l'onorevole Palagiano: le coppie che accedono alla fecondazione assistita hanno diritto a una piena trasparenza dei dati, e alla possibilità di confrontare le buone e le cattive pratiche, i buoni e i cattivi risultati dei diversi centri» è la replica del sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, che conferma la tutela della riservatezza: «Stiamo da tempo lavorando a tutto questo e già nella prossima relazione al Parlamento ci saranno significative novità. La trasparenza, naturalmente, non può in nessun modo violare le norme della privacy e il diritto all'anonimato e alla riservatezza delle coppie, e ricordiamo ancora una volta che le modalità adottate saranno sostanzialmente le stesse che già adesso proteggono la privacy in tema di trapianti di cellule e tessuti».
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1 commento:
Ma scusa, non mi intendo di FIVET in Italia, ma ho capito bene che non e' possibile accedere ai dati sulle percentuali di successo delle varie cliniche??
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