Repubblica - 27 maggio 2011
Maxi attese a Careggi. Centri privati: uno è controllato dai familiari del primario e lavora in convenzione con il servizio pubblico
«Una visita per la fecondazione? Il primo posto libero è a dicembre prossimo. Però forse apriamo nuovi ambulatori e riusciamo ad anticipare un po´». Ieri mattina era questa la risposta dell´addetto del Centro di fisiopatologia della riproduzione umana di Careggi alle coppie in cerca di informazioni. Sette mesi di tempo solo per arrivare a un primo colloquio e alla visita. Poi bisogna fare gli esami ed avviare la procedura per la procreazione medicalmente assistita (pma). «Ma una volta entrati siamo veloci», spiegavano da Careggi. Un´attesa del genere può scoraggiare chiunque, figurarsi le coppie che hanno fretta perché non riescono ad avere figli.
Facile immaginare che si decida di rivolgersi altrove per fare prima. Chi non riesce a fare un figlio cerca spiegazioni rapide e sa bene che la possibilità di riuscita decresce con l´aumentare dell´età. Careggi a Firenze è l´unico centro pubblico che si occupa di pma. «Se c´è bisogno di un aumento della nostra attività discutiamone - spiega il direttore sanitario Valtere Giovannini - I tempi di attesa devono essere rimodulati insieme agli altri servizi di questo tipo già presenti sul territorio».
La Asl di Firenze paga circa 800 mila euro all´anno di convenzione a tre centri privati per assicurare la fecondazione ai toscani. Ognuno di questi fa in un anno più procedure di Careggi (che si fermerebbe a circa 200), parte in convenzione e parte per chi arriva da fuori Regione o comunque paga di tasca propria. Ovvio che lavorano di più se il pubblico è in difficoltà.
La più grande struttura che si occupa di pma è il centro Florence di Fondiaria, che incassa 470 mila euro all´anno dalla Asl e fa circa 300 cicli di fecondazione in convenzione, a cui se ne aggiungono più del doppio per coppie provenienti da fuori. Il centro Demetra lavora poco con la Regione: incassa dalla convenzione 60mila euro all´anno e la gran parte dei suoi pazienti non arrivano dalla Toscana o pagano. Infine c´è il centro Futura, che ha una convenzione da circa 220mila euro.
La struttura è divisa in due parti ed è controllata dalla famiglia del numero uno della ginecologia di Careggi, ovvero il professor Gianfranco Scarselli, capo del dipartimento materno-infantile e primario della ostetricia e ginecologia 1, il reparto dove sono in organico i medici del Centro di fisiopatologia della riproduzione. La figlia Benedetta (biologa) è amministratore unico di Futura diagnostica medica - pma, nata nel 2004 con sede a Firenze e un ambulatorio a Empoli e titolare della convenzione con la Asl. Con la sorella Valentina (psicoterapeuta) divide la maggioranza delle quote della società. Chi ha firmato la convenzione con questo centro privato evidentemente ha ritenuto che non vi siano conflitti di interessi se nella stessa famiglia uno dei componenti è al vertice di una struttura pubblica e altri ne possiedono una convenzionata. Per quanto riguarda Futura, che si occupa di varie attività ginecologiche, dalle visite alla diagnosi prenatale, e lavora solo come privato, è nata negli anni Ottanta e oggi uno dei tre consiglieri di amministrazione (e rappresentante) è Benedetta. Il socio principale di questa srl è Futura-pma (con 40%), il 5% delle quote sono in mano alla moglie di Scarselli.
MICHELE BOCCI
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