Fissata per il 20 settembre prossimo l'udienza pubblica della Consulta che si pronuncerà sulla questione di incostituzionalità della parte della legge sulla procreazione assistita che vieta la fecondazione eterologa. A sollevarla sono stati i tribunali civili di Firenze e Catania, mentre è in attesa di recepimento anche la richiesta dei giudici di Milano. Sono tre in tutto, attualmente, le coppie sterili che hanno fatto ricorso alla giustizia e sono in attesa del responso degli ermellini per realizzare il sogno di avere un bambino utilizzando materiale genetico di un donatore anonimo. Anche il tribunale di Bologna dovrebbe presto notificare la sua richiesta di esame da parte della Corte, su ricorso di tre coppie.
"Abbiamo infine altre 10 coppie - dice all'Adnkronos Salute l'avvocato Maria Paola Costantini, che segue i ricorsi - che vorrebbero rivolgersi ai giudici, ma che per ora hanno deciso di fermarsi, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale. Stiamo aspettando di sapere chi sarà il nuovo presidente della Consulta e assistiamo al dibattito di questi giorni sull'argomento". A tre settimane dal voto, in lizza ci sono Paolo Maddalena, Alfio Finocchiaro, Alfonso Quaranta e Franco Gallo.
E si attende anche la pronuncia "della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla conformità alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo della disciplina austriaca che pone un divieto simile a quello italiano alla procreazione assistita di tipo eterologo. In questo caso, come altre associazioni di pazienti di tutta Europa, anche le associazioni Hera e Sos infertilità sono state autorizzate a intervenire come rappresentanti italiane".
Fare un pronostico non è facile: "Se la Corte di Strasburgo si pronuncerà a favore della fecondazione eterologa - ipotizza Costantini - è molto difficile che la Consulta si discosti da questa posizione. In caso contrario, la Corte Costituzionale italiana ha comunque tutti gli strumenti per ammettere il ricorso all'eterologa nel nostro Paese. Abbiamo raccolto tutte le memorie del caso e presenteremo ai giudici costituzionali dati sul turismo procreativo dall'Italia verso altri Paesi per ricorrere alla fecondazione eterologa, come anche informazioni di carattere scientifico che rendano conto delle situazioni in cui ricorrere al materiale genetico da donatore anonimo è l'unica strada per avere un figlio".
La coppia che si è rivolta al tribunale di Catania è siciliana. Il marito ha 40 anni e la moglie 37. Quest'ultima non può avere figli a causa di una menopausa precoce. Hanno tentato per molto tempo di avere figli con la fecondazione assistita in Italia e si sono anche rivolti all'estero, senza successo.
La coppia che ha invece avanzato ricorso a Firenze presentava un problema di sterilità maschile, legata a un disturbo chiamato azoospermia totale. Esattamente quello che affligge la coppia che si è rivolta al tribunale di Milano. Nel caso degli aspiranti genitori che hanno fatto ricorso al tribunale di Bologna, che deve ancora emettere la sua ordinanza, si tratta di una coppia siciliana e di una bolognese, entrambe composte da persone molto giovani e in cui il marito è sterile.
Adnkronos - 16 maggio 2011
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