Le svedesi che vivono da sole e desiderano avere un figlio devono poter ricorrere all'inseminazione artificiale sul territorio nazionale, senza dover andare all'estero. Lo ha stabilito una chiara maggioranza parlamentare, che si è pronunciata per l'estensione alle single dell'aiuto pubblico alla fecondazione medicalmente assistita. "Siamo consapevoli che l'idoneità delle persone a diventare genitori non dipenda dalla vita di coppia", scrivono i rappresentanti di tre partiti borghesi nello Svenska Dagbladet.
Nella coalizione a quattro del conservatore Fredrik Reinfeldt, i cristianodemocratici s'oppongono da sempre al progetto, ma gli altri partiti di Governo hanno rinunciato a una soluzione unitaria e portano avanti la riforma insieme all'opposizione rosso-verde. Contraria anche la destra dei democratici svedesi. Il ministro per le Attività sociali, Goeran Haegglund, dovrà attuare la riforma, sebbene in quanto presidente del partito cristanodemocratico la giudichi una soluzione pessima. "Ogni bambino ha diritto a un padre e a una madre", sostiene.
Viceversa, all'associazione per l'educazione sessuale c'è aria di festa. "Dovrebbe essere ovvio che tutti hanno diritto a un figlio", dice la responsabile Kristina Ljungros. Finora le donne sole andavano all'estero ad esaudire il loro desiderio, soprattutto in Danimarca, dove non esistono limiti legislativi in questo campo. In Svezia resta una preoccupazione: da quando è stato abolito l'anonimato per i donatori, si registra un enorme deficit di sperma per la fecondazione assistita.
Aduc - 5 marzo 2012
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