Corriere della Sera - 8 dicembre 2011
Ovociti congelati per posticipare la maternità. A San Marino nasce la prima banca di conservazione: costerà 3.000 euro
Conservare in banca la fertilità congelando ovociti giovani e sani da utilizzare negli anni successivi, per posticipare la maternità. Il ricorso al social freezing, cioè il congelamento dei gameti femminili da parte di donne senza malattie ma desiderose semplicemente di ritardare i progetto di allargare la famiglia, è già molto diffuso negli Stati Uniti. Esigenze di carriera o la mancanza di un partner stabile col quale realizzare il sogno di avere un bambino inducono le donne a rimandare il momento di diventare mamma. Col rischio che, superati i 35-40 anni, debbano rinunciare alla gravidanza perché il concepimento diventa statisticamente più difficile.
Ovociti congelati per posticipare la maternità. A San Marino nasce la prima banca di conservazione: costerà 3.000 euro
Conservare in banca la fertilità congelando ovociti giovani e sani da utilizzare negli anni successivi, per posticipare la maternità. Il ricorso al social freezing, cioè il congelamento dei gameti femminili da parte di donne senza malattie ma desiderose semplicemente di ritardare i progetto di allargare la famiglia, è già molto diffuso negli Stati Uniti. Esigenze di carriera o la mancanza di un partner stabile col quale realizzare il sogno di avere un bambino inducono le donne a rimandare il momento di diventare mamma. Col rischio che, superati i 35-40 anni, debbano rinunciare alla gravidanza perché il concepimento diventa statisticamente più difficile.
LA BIOBANCA - In questi casi la possibilità di mettere da parte le proprie cellule riproduttive può costituire un buon compromesso. A San Marino, presso il Bioscience Institute, è stata aperta la prima biobanca su territorio italiano espressamente dedicata alla crioconservazione di ovociti per uso personale. Dunque un’impostazione ben diversa da quella di un centro di procreazione assistita, riferimento per donne già infertili o con malattie tumorali da trattare con cure che potrebbero compromettere la fertilità. Social freezing è il termine anglosassone col quale si definisce la pratica di congelamento dei gameti femminili da parte di «clienti» giovani per un impiego futuro. L’età migliore per mettere da parte cellule di buona qualità è tra i 25 e 30 anni. Dopo i 35 infatti la prospettiva di portare a termine con successo una gravidanza e avere un bambino si allontana.
LA DURATA DELLA FERTILITA' - La giovinezza procreativa femminile ha breve durata. Se a 23 anni ogni ovulazione si trasforma in gravidanza nel 28% dei casi, a 39 anni la percentuale scende al 14% per assottigliarsi fino al 12% a 40 anni. Superata questa soglia le difficoltà aumentano e quando non si riesce ad avere un figlio l’unica alternativa è affrontare cure di fecondazione assistita con ridotte possibilità di successo.
LA BANCA DI SAN MARINO - A San Marino una procedura di social freezing (prelievo degli ovociti, bancaggio e un anno di conservazione) costerà 3 mila euro contro costi ben più alti negli Stati Uniti (12mila), Canada (6 mila-8.500), Regno Unito (4mila). Oltrettutto in cambio di queste tariffe non sempre vengono garantite tecnologie di massima sicurezza. Quando lo riterrà opportuno la proprietaria richiederà i propri ovociti e avviare un percorso di fecondazione artificiale col vantaggio di avere a disposizioni cellule giovani. «E’ un'opzione in più per la donna – dice Andrea Borini, società italiana di fertilità e sterilità e medicina riproduttiva – La donna può essere costretta a rinviare la maternità per motivi sociali e questa è una strada per non rinunciare del tutto. La tecnica di crioconservazione e scongelamento degli ovociti anche se ritenuta ancora sperimentale garantisce buoni risultati». Per motivi etici il Bioscience Institute non accetterà clienti che abbiano superato i 40 anni.
Margerita De Bac
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