domenica 10 agosto 2008

Fecondazione, studio inglese dimostra inefficacia di tecnica imposta dalla legge 40

Due tipi di terapie attualmente utilizzate per aiutare le coppie che non riescono ad avere figli sono del tutto inutili e le coppie farebbero bene a provarci con il sistema naturale. Sono queste le conclusioni di uno studio realizzato dall'Universita' di Aberdeen e pubblicato sulla rivista British medical Journal che aveva come obiettivo quello di valutare l'efficacia della terapia a base di clomid e dell'inseminazione artificiale per le coppie di cui non e' nota la ragione della loro infertilita'. In uno studio effettuato su un campione di 580 coppie in terapia con questi due metodi, i ricercatori dell'universita' scozzese hanno riscontrato un tasso di fecondita' analogo a quello registrato nel campione di controllo e formato da coppie con problemi che pero' non si sottoponevano ad alcun tipo di trattamento. Sotto la lente dei ginecologi sono finite in particolare quelle copie, e sono in media il trenta per cento del totale, per le quali i medici non sono stati in grado di diagnosticare alcuna ragione che giustifichi la loro condizione. Per il trattamento di queste coppie, le indicazioni terapeutiche prescritte dal National Institute of Clinical and Health Excellence (NICE) prevedono piu' di sei cicli di inseminazione intrauterina senza stimolazione ormonale (quando cioe' lo sperma viene inserito direttamente nelle ovaie) e l'assunzione di un farmaco: il citrato clomifene, clomid) che avrebbe la funzione di stimolare le ovaie. Ebbene entrambe le terapie non hanno dato alcun risultato concreto diverso dalle coppie nelle stesse condizioni, che invece hanno continuato con il metodo naturale.

Anche uno studio inglese pubblicato sulla rivista British Medical Journal 'condanna la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita'. Lo sottolinea Domenico Danza, direttore del Centro Mediterraneo Medico della riproduzione e Consigliere Generale dell'Associazione Coscioni. 'Un recente studio condotto dall'Universita' di Aberdeen, e pubblicato sul British Medical Journal, su coppie affette da sterilita' senza causa, altrimenti definita idiopatica ha evidenziato che per tali condizioni l'utilizzo o meno della inseminazione in vivo associata a induzione multipla dell'ovulazione, non ha alcun incremento in termini di gravidanza rispetto all'assenza totale di terapia'. Tali dati, prosegue, che 'non costituiscono una novita' per gli addetti ai lavori, non fanno altro che evidenziare l'inappropriatezza del principio delle gradualita' delle tecniche delle legge 40 nei confronti delle coppie affette da sterilita' senza causa'. Per tali coppie infatti, ricorda Danza, 'la legge impone le tecniche sovvenzionate che hanno come ricaduta una perdita di tempo, un incremento della spese per i pazienti, nessun vantaggio in termini di risultato. Tali condizioni traggono, invece, beneficio da tecniche come la fecondazione in vitro, che oltre a determinare un incremento delle gravidanze, a volte forniscono ulteriori approfondimenti diagnostici sulle cause della sterilita''. La legge 40, conclude Danza, 'dimostra ancora una volta, di essere ben lontana dalla salute fisica delle coppie e di non avere alcun fondamento scientifico'.

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